Quest'anno il Nobel per la chimica è andato a Shimomura, Chalfie e Tsien per "per la scoperta e lo sviluppo della proteina fluorescente verde GFP" (notizia sul Le Scienze qui).
Oltre ad essere contento perché, come accaduto spesso negli ultimi anni, il premio è stato dato al mio settore di studio di chimica delle molecole biologiche, quest'anno sono particolarmente felice perché ho potuto sperimentare personalmente l'utilità della GFP nei laboratori didattici della specialistica. Questa piccola proteina, infatti, può essere utilizzata in modo molto versatile per la determinazione delle proteine più sfuggenti: basta aggiungerla come tag ("etichetta") e diventano perfettamente individuabili all'interno delle cellule, permettendo un loro studio molto più semplice. Essendo un piccolo tag, si può successivamente rimuoverlo con la stessa facilità, riottenendo la proteina iniziale senza alcuna differenza. Un piccolo strumento davvero utile al mondo delle scienze della vita!
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