I miei primissimi post su questo blog, risalgono proprio ai giorni intorno il mitico concerto di San Siro, che, come ho già avuto modo di scrivere, è stato un'esperienza bellissima. Sono passati circa 6 mesi ed ecco che i Negramaro ci hanno regalato una nuova serie di date, tra cui anche Firenze. Naturalmente, nonostante la loro musica sia così bella, il rischio di risultare una semplice ripetizione degli ultimi concerti era molto alto. Noi, da buoni fan, abbiamo deciso di andare lo stesso e siamo stati davvero premiati. Eccoci poco prima dell'inizio:
Il concerto inizia con Senza Fiato, una canzone bellissima, che non era mai stata eseguita live. In seguito si sono sentiti i due nuovi brani - Meraviglioso e Blu Cobalto (quest'ultima davvero bella!) - oltre che tutti i loro grandi successi per oltre 2 ore di concerto. C'è stato pure il tempo per intonare qualche nota di With or Without You, degli U2 e di ballare una versione veramente disco di Nuvole e Lenzuola. Insomma, sono sempre grandi e ci regalano sempre serate bellissime.
Durante il concerto Giuliano ha detto più volte che sarebbero mancati a lungo, il che può significare solo che sono pronti a iniziare a preparare il nuovo album. Visti i 2 recenti inediti, c'è solo da sperare bene. Li attenderemo, per mettere di nuovo Via le Mani dagli Occhi. Nel frattempo potremo riascoltarli, tra mille pensieri Blu Cobalto!
Vi lascio con un piccolo filmato della Finestra, fatto dal sottoscritto:
E, naturalmente, con una recensione del concerto. Purtroppo a Firenze sembra che nessuno abbia scritto un'articolo, quindi vi lascio alla recensione (accorciata) del loro recente concerto ad Acireale (qui), che si è tenuto qualche giorno fa con la stessa scaletta:
Giuliano Sangiorgi era un po’ appesantito, questo bisogna ammetterlo. Maglia nera, pantaloni dello stesso colore ed anfibi scuri anch’essi, quando alzava le braccia e saltava, mostrava al pubblico una discreta pancetta, pure lievemente pelosa.
Nonostante la fisicità non proprio scultorea del frontman, i Negramaro hanno riempito mercoledì sera il palasport di Acireale, facendo cantare e ballare migliaia e migliaia di persone.
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Quando si spengono le luci, sono passate da poco le 21.30 e alcuni teloni bianchi nascondono il gruppo, che parte con le note di Senza fiato, tra lo stupore di chi quel pezzo proprio non se lo aspettava.
Finita la canzone, alzatosi anche il candido sipario, è il delirio.
La distrazione, Mentre tutto scorre, Un passo indietro, L’immenso, La finestra, Neanche il mare, Giuliano poi sta male, Parlami d’amore vengono sciorinate quasi senza interruzioni, eccezion fatta per le brevi presentazioni del vocalist, che è riuscito ad accattivarsi tutto il pubblico grazie all’energia che riusciva a trasmettere. Saltava da una parte all’altra del palco, e lo seguivano Emanuele Spedicato ed Ermanno Carlà, rispettivamente chitarre e basso, le cui performance sono state ottime ed incisive.
Spazio alla musica senza parole, al puro piacere della melodia e del suono da ascoltare soltanto, in assenza di una voce che lo accompagni.
Quasi a metà concerto, Giuliano ha preso il microfono e ha raccontato la storia della canzone che avrebbe di lì a poco eseguito.
«Quando è stata scritta, era il 1968 e non erano anni facili. Nemmeno questi lo sono e, pur sapendo che sta andando un po’ tutto a merda, vogliamo che questo pezzo sia un augurio».
Ed era Meraviglioso, cover di Domenico Modugno. Poi, nell’ordine, L’immensità, Solo3min, E ruberò per te la luna, un breve spezzone, al pianoforte, di With or without you, degli U2.
L’attesissima Quel posto che non c’è, a dirla tutta, perdeva qualcosa nell’esecuzione affidata unicamente al pianoforte e alla voce di Giuliano, ed è risultata meno vivace di quanto ci si aspettasse.
A seguire, Solo per te, Nuvole e lenzuola, Tu ricordati di me, alla quale ha fatto eco un tributo a De André, con qualche verso de La guerra di Piero, contro tutte le guerre.
Dopo una pausa, che sudati com’erano c’era il rischio che i Negramaro si sciogliessero in scena, è stato il momento di Blu cobalto, un inedito che, a quanto pare, è stato eseguito per la prima volta dal vivo per il pubblico di Acireale.
Erano le 23.15, il popolo del palazzetto sembrava non sentire la fatica, anche se le voci cominciavano a mancare.
Cade la pioggia, e le luci si spengono.
I fan urlano, li chiamano indietro, reclamano Estate, la intonano, poiché non era stata ancora eseguita e il concerto non si poteva chiudere senza Estate!
Appena i riflettori s'illuminano un'altra volta, Giuliano corre al centro della scena, agguanta il microfono, ignora la richiesta e comincia a dire che "sì, vai via. Senza di me, tu vai via". Via le mani dagli occhi: secondo i Negramaro il concerto non si poteva chiudere senza Via le mani dagli occhi.
Giuliano scende dal palco, corre tra il pubblico. Stringe mani, sorride, abbraccia i suoi fan e li ringrazia, più e più volte. Torna sulla scena, presenta i Negramaro delle retrovie, quelli che non sono nemmeno tanto noti, senza i quali, però, il loro fenomeno non sarebbe esistito.
Quando si girano e si rifugiano nel backstage, le luci del palasport si accendono e un tecnico porta via il microfono, ancora attaccato all’asta.
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