Che delusione!
Ho particolarmente apprezzato gli ultimi due romanzi del mitico Langdon (il primo, Crypto, era davvero orribile!) e, ormai che stiamo parlando di un fenomeno mondiale, aspettavo con grande interesse il nuovo romanzo, le cui premesse erano molto intriganti. La storia si dipana nel mondo misterioso della massoneria ed è ambientate nella capitale che nacque proprio dal sogno di importanti massoni quali i fondatori degli Stati Uniti d'America: Washington, D.C.. Quali misteri si celano nella perfezione degli edifici costruiti rispettando un disegno così ordinato e significativo? Questo, insieme al tema delle Scienze Noetiche (sebbene siano un mucchio di fesserie spacciate come vere, ma a questo Brawn ci ha abituato fin dalle "verità" su Gesù e la Maddalena...), è lo scheletro portante della trama.
L'inizio è promettente, con l'azione che sembra strutturata per ricostruire ancora una volta quella miscela unica, che già avevamo assaporato in Angeli e Demoni e nel Codice Da Vinci, ma, man mano che la storia si dipana, ci si perde in un flusso poco strutturato e spesso confusionario in cui non funziona a poco a poco, più nulla. In particolare è il villain del romanzo che non ha nessun carisma: è assolutamente sconclusionato nelle sue azioni e addirittura viene da pensare come abbia fatto ad architettare in precedenza un piano così complesso...
Purtroppo anche il finale, moooolto lungo, è una vera e propria delusione, in quanto non ha nessun pathos: la storia si risolve così, tra rivelazioni iperabusate nel mondo della letteratura e del cinema negli ultimi decenni e la scoperta che il simbolo perduto è... non lo dico per non rovinare la sorpresa, ma mancano solo musiche new age ad accompagnare le scene ed i dialoghi, assolutamente ridicoli... Bocciato completamente! Gli concedo l'appello sulla fiducia, ricordando il capolavoro Angeli e Demoni e l'ottimo Codice Da Vinci. Speriamo davvero che il prossimo non mi deluda!
The Lost Symbol
Dan Brown
2009, DoubleDay
Voto: 1/5
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