martedì 13 gennaio 2009

Il Sogno Scaduto

Non se ne parla moltissimo, ma sembra che nel Regno Unito la crisi si sia fatta sentire più che in altre parti del globo: catene di supermercati falliti, una disoccupazione in forte aumento e decine e decine di manager della city che, dopo essersi arricchiti in pochissimi anni, ora sono sul lastrico. Anche la gloriosa Sterlina, difesa a spada tratta rispetto all'Euro durante gli anni d'oro dell'economia inglese, si è deprezzata del 20% in meno di due mesi, diminuendo fortemente il potere d'acquisto delle famiglie britanniche. Insomma, un vero disastro!
A riprova di questo c'è anche una notizia passata quasi inosservata: nel Regno Unito la data di scadenza dei prodotti è solo indicativa e non vincolante per la sua vendita. Solo per prassi, dunque, i supermercati rimuovono, come da noi, i prodotti che sono scaduti. Già da qualche anno c'era in internet un'azienda di e-commerce che rivendeva a prezzi scontatissimi questi prodotti avariati. Ebbene, negli ultimi mesi, questo sito ha aumentato di 10 volte il fatturato! Davvero segnali inquietanti, non trovate?

Se ne volete sapere di più vi riporto il post di Enrico Fraceschini, nel quale ho letto questa notizia:

C’è anche chi si arricchisce grazie alla crisi economica. Un’azienda britannica sta facendo soldi a palate con la vendita attraverso Internet di prodotti alimentari scaduti. “Approved Food” (Cibo approvato - nome che potrebbe essere stato inventato dal Grande Fratello di Orwell) esiste in realtà da otto anni e ha sempre fatto discreti affari, ma dal settembre scorso, in coincidenza con la stretta del credito e l’inizio della recessione nel Regno Unito, ha decuplicato il fatturato. La ditta vende ad esempio in questi giorni un barattolo di Nutella, che al supermercato costerebbe 2 sterline e 55 pence, ad appena 1 sterlina. La data sul barattolo dice: “best before January 4″, ossia “sarebbe meglio mangiarlo prima del 4 gennaio”. Ma la Food Standards Agency, l’agenzia governativa che regola e controlla il settore alimentare, permette che i prodotti vengano venduti anche dopo la data di scadenza: “La data è un’indicazione di qualità piuttosto che di sicurezza”, spiega un portavoce dell’agenzia al Financial Times, che ha messo oggi la notizia in prima pagina. “Mangiare cibo dopo la data di scadenza non significa necessariamente rischiare di ammalarsi o avvelenarsi”. Le grandi catene di supermercati, tuttavia, devono disfarsi di tutto il cibo invenduto dopo la data di scadenza, perchè la clientela non lo comprerebbe. Allora cosa fanno i supermercati? Lo vendono a compagnie come la “Approved Food”, che poi lo rivende, a prezzo fortemente scontato, a chi pur di risparmiare accetta di mangiare cibo scaduto. E in tempi di crisi economica, evidentemente, c’è sempre più gente determinata a risparmiare a qualsiasi costo: anche a costo di spalmare sul pane, a metà gennaio, una Nutella scaduta il 4 gennaio.

4 commenti:

  1. °__° cooooooosaaaaaaaaa?

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  2. E hai visto ora le proteste per l'appalto vinto dalla compagnia italiana?

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  3. Davvero! La situazione sta sempre più degenerando nelle ultime settimane. Speriamo non si finisca nel protezionismo irrazionale...

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  4. quale compagnia italiana ha vinto l'appalto ?

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