venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!



I migliori auguri dagli USA a tutti i lettori del blog! Ancora qualche giorno di pausa anche per me e poi tornerò con un paio di considerazioni che non vedo l'ora di mettere "sul campo"... Ciao a tutti!

venerdì 11 dicembre 2009

Nuova politica di privacy di facebook: nessuna!

Questa volta vi invito a leggere attentamente questo post!

Qualche settimana fa il fondatore di facebook, Mark Zuckerberg, aveva inviato una lettera a tutti gli iscritti a fb, in cui si introduceva la tanto attesa nuova politica sulla privacy del più popolare social network che, raggiunti i 350 milioni di iscritti, ormai, cominciava a mostrare tutti i suoi problemi. In particolare si sentiva la mancanza di un controllo più selettivo delle proprie cose, che, così, sarebbe stata finalmente risolta!

Ieri mi è arrivata la schermata di aggiornamento e, volendo osservare ogni dettaglio con cura, ho inizialmente selezionato la nuova configurazione di default per poi passare alle schermate specifiche. Naturalmente ero convinto che questa fosse molto più restrittiva della precedente. Invece ecco la sorpresa! La nuova configurazione di default prevede che ogni cosa pubblicata su fb (tranne qualche minimo dettaglio come numero di telefono e indirizzo) possa essere vista da TUTTIe 350 milioni di utenti di fb! Ma sono pazzi? Alla faccia della nuova politica più restrittiva sulla privacy! Questa cosa è davvero scandalosa! E il sospetto che ci siano altri interessi, come giustamente detto da Attivissimo nel suo blog, viene davvero, perchè, tra le varie impostazioni, si scopre che praticamente tutti i nostri dati risultano accessibili alle applicazioni degli amici, anche se gli amici stessi non hanno accesso a quelle informazioni. Allucinante! Se si pensa che molta gente va su fb, ma non ha minimante chiaro quanti squali circolino nell'acquario del web questa scelta non può che essere da biasimare!

Ho corretto tutto immediatamente, passando ad impostazione anche leggermente più restrittive rispetto a prima, visto il chiaro tentativo di esporre in piazza tutto quello che abbiamo su fb, con gli innumerevoli rischi per la privacy. Il mio consiglio è di porre estrema attenzione alle impostazione e, se proprio non ci volete perdere tempo, quantomeno lasciate la configurazione precedente che, paradossalmente, era molto più restrittiva. Male facebook, molto male!

lunedì 7 dicembre 2009

L'Ombra del Vento



Pochi libri hanno quella capacità di catturare il lettore come se la propria vita si dovesse interrompere per sapere "come va a finire" la storia. Sicuramente l'Ombra del Vento, primo romanzo di successo dello scrittore spagnolo Zafon, riesce davvero bene in questo intento e la cosa più divertente è che proprio nella storia stessa si narra di un libro omonimo che ammalia il lettore protagonista David e tutti coloro che hanno modo di leggerlo.
Francamente in questo caso non mi sembra nemmeno il caso di anticipare qualcosa sulla trama. Basta dire che la vicenda si sviluppa come una serie di scatole cinesi, ambientata attraverso oltre 50 anni di storia spagnola (Guerra Civile compresa), di cui noi, leggendo il libro, potremmo considerarci solo quella più esterna. Davvero affascinante! Così come Barcellona, che fa da sfondo, ma anche da motore, con i suoi caffè, le sue ville e la sua bellezza, all'intera vicenda... insomma un giallo, sì, ma anche un romanzo sentimentale, storico e psicologico. Davvero i miei complimenti a Zafon. Ora non mi resta che mettermi avidamente alla ricerca del suo nuovo romanzo, naturalmente, non per bruciarlo ;-), ma semplicemente per leggerlo con curiosità!

Carlos Ruiz Zafon
L'Ombra del Vento
2004, Mondadori

Voto: 5/5

giovedì 26 novembre 2009

Inneres Auge - Non si finisce mai di conoscere



Recentemente è uscito l'ultimo album di Battiato, Inneres Auge - Il Tutto è Più della Somma delle Sue Parti. E' un album piuttosto particolare, in quanto vi si trovano tutte le anime dell'ultimo Battiato: vi si trovano accanto, infatti, alcuni brani nuovi, tra cui la title track Inneres Auge che riporta un duro attacco contro la classe politica italiana e una nuova serie di cover. La novità, però, in questo caso, è la riscoperta dei brani dello stesso Battiato: tranne No Time No Space e Un'altra Vita, infatti, le cover proposte sono tutti brani poco noti del grande autore tra cui la mia canzone più amata (in generale): La Quiete dopo un Addio (vi ricordate? Ne parlai in uno dei post del blog a cui sono più affezionato).

In questa pagina di Wikipedia è possibile trovare un elenco dettagliato che qui vi riporto:
  1. Inneres Auge
  2. Un'altra vita (la prima versione del brano fu pubblicata in Orizzonti perduti)
  3. Inverno (cover di Fabrizio De André)
  4. No time no space (la prima versione fu pubblicata nel cd Mondi lontanissimi)
  5. L'incantesimo (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Il Ballo del Potere e mai inserita in un album)
  6. Haiku (la prima versione fu pubblicata in Caffè de la Paix)
  7. La quiete dopo un addio (la prima versione fu pubblicata in Ferro battuto)
  8. Stage door (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Shock In My Town e mai inserita in un album)
  9. Tibet (facente parte dell'album Fleurs 2, ma disponibile precedentemente solo su iTunes)
  10. 'U cuntu

Ebbene, sono rimasto davvero stupito, data la mia grande conoscenza dell'autore, nello scoprire che ben due brani (L'incantesimo e Stage Door) non li avevo mai sentiti! Sono infatti usciti nei CD di due dei singoli estratti da Gommalacca (quando ancora i singoli erano importanti) e da allora mai pubblicati. Sono entrambi molto belli (non a caso Gommalacca è uno dei miei album preferiti di Battiato), ma in particolare Stage Door è bellissima, sia come musica, che, sopratutto come testo. Vi riporto qui entrambe:




Mi sembra di viaggiare
in zone rarefatte del pensiero,
dove si affina la mia disposizione a vivere
che si inebria di stili e discipline.
In un insieme
irridente di parche voglie,
celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.


Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,
di una totale mancanza di lucidità.
Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,
che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.


Sapessi che dolore l'esistenza
che vede nero dove nero non ce n'è.
Il fatto è che non posso più tornare indietro
che non riesco a vivere con te né senza di te,
credimi.


Ma io vorrei essere un'aquila
vedere il piano del mondo che inclina verso di noi
e le leggi che si inchinano
lanciarmi a inseguire il tuo deserto
e i poteri solenni
e le porte dorate
cominciare di nuovo il viaggio.

domenica 22 novembre 2009

In Noctem



Ho davvero apprezzato l'ultimo capitolo di Harry Potter (il sesto). Questo, nonostante le premesse non fossero buone dato che avevano confermato il regista (ma non lo sceneggiatore: questo forse stabilisce un po' di colpe!) del disastroso quinto film. Se escludiamo infatti qualche scivolata (ed alcune decisioni assurde nel finale che peggiora rispetto al libro, ma, per fortuna, riesce a mantenere un ottimo pathos), il film è davvero ben costruito e tutti gli elementi, dagli attori alla fotografia, funzionano davvero egragiamente. Particolarmente piacevole è anche la colonna sonora (anche qui una sorpresa, visto che Nicolas Hooper aveva un po' deluso nel quinto film), il cui brano più bello... non compare nel film, ma solo nel disco. La scena in questione, che presente questo bellissimo coro sul "tema di Silente" è stata infatti accorciata fino a rimuovere il brano "In Noctem", davvero toccante. Forse il film ci ha un po' perso, ma ora è possibile recuperare quella scena con questa clip. Godetevela!

sabato 21 novembre 2009

Einaudi intervistato dal FT





Vi ho già parlato in passato (qui) di Ludovico Einaudi, uno dei miei autori preferiti.
Oggi vi vorrei segnalare questa interessante intervista del FT, che mette in luce alcuni dettagli sulla nascita del suo ultimo disco, Nightbook.

giovedì 19 novembre 2009

Owl City & iPod Gen



La foto sopra, presa direttamente come screenshot dal mio fido iPhone (anche se purtroppo qui negli USA è azzoppato per la mancata possibilità di usare la rete telefonica per la connessione ad internet) mi permette di affrontare in questo post ben 3 diversi argomenti!

Prima di tutto mi fa davvero piacere di parlarvi di questo album che qui negli USA sta davvero spopolando. Si tratta di Ocean Eyes, del debuttante Owl City (aka Adam R. Young), che, con le sue allegre melodie ad elevata influenza elettronica ha fatto un disco senza pretese, ma maledettamente divertente da ascoltare. L'ho provato solo recentemente, ma ve lo consiglio davvero. Qualcosa che porta una ventata di novità, finalmente, anche nell'ambiente pop. Posso aggiungere, in chiusura, che Radio Deejay, ancora una volta, non ha perso un colpo, visto che questa canzone è entrata da un paio di settimane anche nella nostrana 50 Songs (certo, almeno 3 mesi dopo gli USA, ma meglio tardi che mai!).

Gli altri 2 argomenti li affronto invece insieme, visto che sono collegati. Chi possiede un iPhone o un iPod touch avrà certamente notato, come me, una caratteristica dell'interfaccia di riproduzione assolutamente sgradevole (anche chi non lo possiede può capire facilmente il problema guardando lo screenshot sopra riportato): l'artwork della copertina occupa uno spazio davvero grande dello schermo, ma, se si vuole osservare anche la barra di scorrimento con i tempi, questa va a coprirne quasi un terzo, impedendo spesso di avere una visione "d'insieme" della copertina. Naturalmente si può togliere con un solo click, ma a me piace tenerla sempre attiva, per poter avere sempre tutti i comandi a portata di tap, quindi mi devo accontentare di tenerla così la vedete nella foto (e non parliamo di quando è salvato anche il testo della canzone nel file mp3, che viene aggiunto con una casella di testo che ricopre l'intera parte rimanente della schermata: orribile!).

A questo punto, però, osservando lo screenshot preso proprio da Ocean Eyes di Owl City, non potete non aver notato una caratteristica molto particolare: la scritta con autore e titolo dell'album è allineata proprio a questa barra! Non può essere un caso! Anzi, sono assolutamente sicuro che questo sia voluto... e allora, oltre che a ringraziare l'artista dell'artwork, per aver pensato a questo problema (chissà che non sia lo stesso Adam ad aver notato la cosa!), non si può non notare come questo sia un evidente segno dell'iPod generation in cui ci troviamo. Ormai l'iPod (aggiungerei anche meritatamente, tutto sommato!) è diventato lo standard assoluto per la musica digitale e anche eventuali difetti sono ormai noti e gli artisti si danno da fare per superarli... Insomma, non so cosa pensare: sicuramente la cosa è quantomeno impressionante (alcuni probabilmente la sentiranno anche un po' inquietante, come quelli che vedono in Jobs il nuovo Grande Fratello), ma mi ha fatto piacere farvela notare, per far riflettere su questo tema anche voi!

Comunque, iPod o meno, Ocean Eyes è un disco che merita davvero! Maggiori informazioni sull'autore le potete trovare nella sua pagina di Wikipedia. Mi fa piacere di notare come sia un fenomeno tutto nato sul web 2.0, soprattutto tramite myspace: dimostra che in effetti il titolo di questo post e la serie di collegamenti che ho fatto erano quantomeno appropriati!

Zona Renzi-Severgnini



Mi sembra di non aver parlato di questi due "campioni", nelle rispettive professioni, che negli ultimi mesi mi hanno davvero esaltato: Matteo Renzi e Beppe Severgnini!

Sono due persone giovani nel senso buono del termine, pieni di entusiasmo e voglia di cambiare il paese, l'uno dall'interno, l'altro tramite la penna!
Renzi nel giro di pochi mesi ha davvero rivoluzionato Firenze, sia in senso metaforico, cambiando completamente il modo di governare la nostra città, sia in senso pratico, pedonalizzando Piazza Duomo, spingendo per chiudere il prima possibile i lavori della tramvia, disegnando in modo organico e serio il futuro piano di edificazione per i prossimi anni. Chissà poi cosa verrà... io lo vorrei tanto vedere a Roma... sarebbe una rivoluzione! Ma per ora teniamolo un po' a Firenze che ne abbiamo davvero bisogno per passare davvero nel XXI secolo.
Severgnini, invece, si è fatto bandiera degli Italiani nel mondo (se non lo conoscete, seguite il suo blog Italians), raccontando tutte le nostre punte di eccellenza nel commercio e nella scienza, che si trovano da Sydney a Tokyo a LA, a Londra e via così. Le sue interviste su Sky sono sempre frizzanti e divertenti. E proprio quella vi riporto in questo post. Una coppia così non poteva che fare scintille!

Vorrei lasciarvi comunque con una considerazione che condivido in pieno, fatta da Severgnigni proprio qualche mese fa sul Corriere della Sera (qui). Severgnini non è un giornalista di sinistra (anzi!), ma avendo viaggiato in lungo e in largo, non può che notare l'assurdità del perdurare del berlusconismo nel nostro paese. Da dove nasce questo, se poi in tv e nei giornali o nei salotti intellettuali la realtà sembra ben diversa? Severgnini prova a rispondere formulando la teoria del FMC (Five Million Club), assolutamente condivisibile. Leggete un po':
Quanti quotidiani si vendono ogni giorno in Italia, se escludiamo quelli sportivi? Più o meno cinque milioni.
Quanti italiani entrano regolarmente in libreria? Più o meno cinque milioni.
Quanti sono gli abbonati a Sky? Più o meno cinque milioni. Quanti sono i visitatori quotidiani dei siti d'informazione? Più o meno cinque milioni. Quanti telespettatori guardano i programmi d'approfondimento in seconda serata? Più o meno cinque milioni. Il sospetto è che siano sempre gli stessi. Cinque milioni. Chiamiamolo il Five Million Club (FMC), visto che molti iscritti dicono di sapere l'inglese.
E' importante, questo FMC? Certo, ma meno di quanto crede. E' decisivo? Be', decide il tono e il corso del dibattito nazionale, come dimostrano le ultime vicende. Ma non sposta voti, e non decide le elezioni. Chi scenderà in piazza sabato per la libertà d'informazione è iscritto all'FMC.
Legge i giornali, conosce i crucci di Michele Santoro, chiederà (giustamente) che a
Report venga mantenuta la tutela legale. Anche chi contesterà quella piazza appartiene all'FMC: perché, nel «club dei cinque milioni», ci sono filogovernativi e antigovernativi; liberi pensatori e pensatori a gettone; liberali, liberisti, libertari e libertini (parecchi).
La sinistra intellettuale adora l'FMC: ci sguazza come un labrador in una marcita. Anche la destra di lotta e di governo ama il club, e si diverte (ehilà, ministro Brunetta!): ma ha capito che il destino si decide altrove. Per esempio, in televisione. Più precisamente: televisione in chiaro, dalle 19 alle 23.
Oggi è di moda negarlo, o minimizzarne l'impatto. Certo: si può perdere le elezioni anche controllando la TV. Ma, senza quel controllo, si sarebbe perso prima, o peggio. Spegnere l'allarme (dov'è finita la criminalità?), cancellare personaggi scomodi, nascondere problemi: la TV è importante per quello che non dice, per le domande che non pone, per le critiche che non offre, per le inchieste che non fa.
Perché il nostro Capo parla di giornalismo buono (la Tv) e giornalismo cattivo (i giornali)? Perché la politica ha sempre considerato la Rai un bottino di guerra, e pretende le direzioni dei telegiornali dopo la vittoria elettorale? Perché, su Mediaset, la fronda viene lasciati ai comici (in tarda serata)?
Perché Crozza e Fazio (prima serata) disturbano?
Matrix, lunedì, ha detto che «Tg 1 e Tg5 sono imparziali per definizione».
Ma non è così, e lo sappiamo. Lo sappiamo, nell'FMC. Fuori se ne accorgono? Ho qualche dubbio: non gli interessa, hanno altro da fare.
L'unico ostacolo, per chi comanda, è oggi la
par condicio in campagna elettorale. Ovviamente, vuole abolirla.

Beppe Severgnini, dal Corriere della Sera del 24-9-09

martedì 17 novembre 2009

The Lost Dan Brown




Che delusione!
Ho particolarmente apprezzato gli ultimi due romanzi del mitico Langdon (il primo, Crypto, era davvero orribile!) e, ormai che stiamo parlando di un fenomeno mondiale, aspettavo con grande interesse il nuovo romanzo, le cui premesse erano molto intriganti. La storia si dipana nel mondo misterioso della massoneria ed è ambientate nella capitale che nacque proprio dal sogno di importanti massoni quali i fondatori degli Stati Uniti d'America: Washington, D.C.. Quali misteri si celano nella perfezione degli edifici costruiti rispettando un disegno così ordinato e significativo? Questo, insieme al tema delle Scienze Noetiche (sebbene siano un mucchio di fesserie spacciate come vere, ma a questo Brawn ci ha abituato fin dalle "verità" su Gesù e la Maddalena...), è lo scheletro portante della trama.
L'inizio è promettente, con l'azione che sembra strutturata per ricostruire ancora una volta quella miscela unica, che già avevamo assaporato in Angeli e Demoni e nel Codice Da Vinci, ma, man mano che la storia si dipana, ci si perde in un flusso poco strutturato e spesso confusionario in cui non funziona a poco a poco, più nulla. In particolare è il villain del romanzo che non ha nessun carisma: è assolutamente sconclusionato nelle sue azioni e addirittura viene da pensare come abbia fatto ad architettare in precedenza un piano così complesso...
Purtroppo anche il finale, moooolto lungo, è una vera e propria delusione, in quanto non ha nessun pathos: la storia si risolve così, tra rivelazioni iperabusate nel mondo della letteratura e del cinema negli ultimi decenni e la scoperta che il simbolo perduto è... non lo dico per non rovinare la sorpresa, ma mancano solo musiche new age ad accompagnare le scene ed i dialoghi, assolutamente ridicoli... Bocciato completamente! Gli concedo l'appello sulla fiducia, ricordando il capolavoro Angeli e Demoni e l'ottimo Codice Da Vinci. Speriamo davvero che il prossimo non mi deluda!


The Lost Symbol
Dan Brown


2009, DoubleDay


Voto: 1/5

martedì 10 novembre 2009

Deejay TV


Non ho mancato in questo blog di ribadire più volte come negli ultimi anni, abbia trovato in Radio Deejay davvero una perfetta compagna, soprattutto negli spostamenti in auto o in laboratorio (poco più di un anno fa avevo parlatoqui della mitica Deejay chiama Italia). E sono stato davvero contento di aver potuto continuare con questa compagnia anche qui negli USA, grazie all'ottimo servizio Reloaded, che permette di riascoltare a piacere le singole trasmissioni in versione integrale, poche ore dopo la loro messa in onda!

Probabilmente avrete sentito qualcosa sulla nuova avventura televisiva della radio, partita oggi. In realtà, almeno dai siti web (compreso quello stesso di Deejay), non sono riuscito ad avere molte informazioni sulla programmazione del nuovo canale. Particolarmente utile, quindi, si è rivelata la scheda di Digital-Sat Magazine. Sembra davvero che ci siano diverse idee molto divertenti ed interessanti, oltre naturalmente alla conferma di grandi successi come Deejay Chiama Italia. E poi (ho già controllato) si può seguire in live streaming anche qui dagli USA. Non mancherò di vederla!

Ora vi lascio all'articolo di Digital-Sat Magazine, davvero pieno di ottime informazioni. Buona lettura:


E' partita ieri l'avventura di DEEJAY TV, la nuova emittente che ha preso il posto di All Music e affidata alla competenza e all’esperienza di chi ha reso grandeRadio DEEJAY, il direttore artistico Linus che, per la parte produttiva, potrà avvalersi della collaborazione di Giorgio Gori, firma del mondo televisivo che conMagnolia ha realizzato i più grandi successi delle ultime stagioni televisive.


Il mondo, lo stile di vita, i personaggi di un marchio forte sia per il mercato pubblicitario che per il pubblico, con DEEJAY TV daranno vita a una tv originale, che si posizionerà nell’ambito dei più innovativi progetti internazionali.

Per gli investitori pubblicitari DEEJAY TV, oltre ad offrire sinergie con gli altri mezzi del Gruppo, rappresenterà un’occasione unica per sviluppare simultaneamente progetti di comunicazione su radio, web e tv in modo originale: sarà infatti possibile entrare nel palinsesto con iniziative speciali realizzate secondo le proprie esigenze specifiche.

LINUS – DIRETTORE ARTISTICO DEEJAY TV
«In questa fase è importante che non vengano travisate le aspettative; per quanto analogica, digitale e satellitare, e quindi visibile dovunque e comunque, Deejay Tv è solo una piccola televisione. Dove di necessità cercheremo di fare virtù: pochi soldi e tanta libertà. L’esempio è quello della diretta di Deejay Chiama Italia. Ma, anche qui, niente “radiovisione”, nella maniera più assoluta. La radio è una cosa, la televisione un’altra, Deejay Chiama Italia in tv è un reality, e per questo ha avuto successo e ha ragione di esistere, ma in un palinsesto ne basta uno. Quella che parte oggi è una prima fase, con un pomeriggio molto musicale e poche piccole altre cose.  Poi piano piano cominceremo a sviluppare tutte le idee che abbiamo raggranellato in questo periodo. Le prime le vedrete con l’anno nuovo. C’è un’idea fantastica per una cosa notturna, un’altra che è la trasposizione televisiva di uno dei programmi della radio più belli degli ultimi anni, e ancora una sitcom radiofonica, un quiz…insomma, idee, voglia e capacità non mancano. Dateci il tempo».

Concept

Il progetto grafico DEEJAY TV nasce con l’intento di costruire un mondo che trasmetta allegria e viva di musica. Sono stati progettati una serie di elementi immaginati ad hoc per rappresentare questo universo: la musica è il carburante e il linguaggio, così ad esempio abbiamo macchine, camion e motorini che hanno casse acustiche al posto delle ruote, distributori e autopompe di musica anziché di gasolio, la segnaletica stradale è anch’essa mutuata dall’iconografia musicale, equalizzatori al posto delle strisce pedonali, velocità indicata in BPM.


Gli abitanti sono degli ovetti con gli occhi e le cuffie, creature della pod generation che si alimentano a musica. L’uovo con le cuffie è un concentrato di potenzialità, è simpatico semplice e immediato, è moderno e tecnologico ma ha l’anima e la voglia di divertirsi di un bambino.

Estetica e design

I mezzi, gli ovetti, gli oggetti vari di questo universo sono stati disegnati con un look hi-tech scaldato da un riferimento alle linee morbide del design anni ’50, in particolare a quello nazionale (le macchine sono un esplicito riferimento all’ape piaggio, design di culto e molto italiano).


Per il periodo del countdown questi e altri elementi sono stati uniti a comporre una vera e propria città, nell’identità del canale vivono singolarmente su fondi grafici (non più scenografici), con una particolare attenzione ai dettagli (ad es. le pompe dei distributori di musica sono munite di tubo e pistola come quelle di benzina ma terminano con un jack stereo).
 

La pagina grafica è su fondi a colore pieno, conterrà elementi vettoriali e un elemento 3d rappresentativo di un programma, un contenuto, una promozione. Questi oggetti sono presenti trasversalmente, sia nelle sigle dei programmi che nei bumper di rete, nei billboard ecc... Questo porta a una notevole unitarietà di immagine su tutto il canale pur consentendo di differenziare marcatamente una situazione da un’altra, assecondando stili, generi ed esigenze diverse. L’impaginazione del canale e il pacchetto promo sono realizzati e animati sullo stile delle rappresentazioni grafiche di frequenze, beat.


I PROGRAMMI

DEEJAY CHIAMA ITALIA
dal 9 novembre - con Linus e Nicola Savino
Il popolarissimo programma radiofonico di Linus eNicola Savino in diretta su DEEJAY TV: il successo di una formula collaudata e la simpatia dei suoi protagonisti. Un vero e proprio talk-show quotidiano che spazia dall’attualità allo sport, dalla musica allo spettacolo. Il programma svela i fuori onda, quei (tanti) momenti in cui si spengono i microfoni e si organizzano gli interventi successivi. Senza scalette e senza canovaccio.
Da lunedì a venerdì alle 10.00 alle 12.00 e in edizione serale dalle 22.00 alle 23.30

DEEJAY TVuole
dal 9 novembre
Quando? Ora. Dove? In tutta Italia. Perché? Perché cerca qualcuno che sia Deejay.

Deejay TVuole è il programma che cerca il conduttore per “15-16”, il nuovo spazio quotidiano teen di musica di Deejay TV. Chiunque abbia fra i 18 e i 24 anni avrà la possibilità di registrare un provino con noi. Ma essere Deejay non è da tutti, lo devi avere dentro. Per questo i nostri provini saranno imprevedibili, inconsueti e ogni volta diversi. Ogni persona può avere dentro quello spirito che è Deejay e può manifestarlo in un suo particolare modo, nei nostri provini andremo alla ricerca proprio di quello spirito indefinibile ma inconfondibile che è Deejay.

Ciascuna puntata di Deejay TVuole è composta da 10 videoclip lanciati da altrettanti aspiranti presentatori. Ciascun lancio è un montaggio ricavato da un provino registrato durante i casting itineranti di Deejay TVuole. In ciascuna clip il protagonista racconterà un aneddoto divertente della sua vita, un suo sogno ricorrente o dimostrerà un particolare talento di cui crede essere unico depositario per poi lanciare col suo personale stile un videoclip di un brano di successo. Durante il provino ciascun partecipante avrà l’opportunità di lanciare almeno 3 videoclip, in modo di poter essere valutato più attentamente dalla nostra giuria e proseguire nel cammino fino all’obiettivo finale: entrare a pieno titolo nella famiglia di Deejay.

Periodicamente Linus e altri personaggi della radio sceglieranno i ragazzi e le ragazze più interessanti e li inviteranno a partecipare alla prima serata diDeejay TVuole, un talent che è davvero un “talent”. In Deejay TVuole non si prova, ci si mette alla prova. In ogni puntata i concorrenti saranno testati nei modi più impensabili e divertenti, in studio o al di fuori, seguiti da una telecamera. Giochi al limite del surreale o missioni davvero impossibili, perché è solo nei momenti più incredibili che puoi scoprire se sei Deejay…
Da lunedì a venerdì alle 15.00.
Il venerdì alle 21.00 (in replica sabato alle 19.00 e domenica alle 14.00) puntata finale.

50 SONGS
Da lunedì 9 novembre - con Albertino

50 SONGS la classifica ufficiale di Radio Deejaycon le 50 canzoni più programmate della settimana condotta da Albertino. Dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, DEEJAY TV presenta tutte le novità della settimana e le news sugli artisti della 50 SONGS.
Il programma godrà di una presenza capillare sul palinsesto grazie ad una serie di video, tratti da 50 SONGS e introdotti dalla voce di Albertino, che apriranno tutte le ore di DEEJAY TV.
Da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 18.00
Il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 15 alle 18, 50 SONGS andrà in forma best of.

ROCK DEEJAY
Dal 9 novembre
Rock DEEJAY forse dovrebbe chiamarsi “il rock secondo deejay”: non è una materia scolastica, non ci sono insegnanti né lezioni di storia della musica, nessuna cattedra da cui snocciolare pillole di nozioni tecniche.
Ci sarà il rock classico, quello più indie, con le più aggiornate sonorità alternative inglesi e ci sarà spazio anche per quella musica che rock non si può definire, ma che da questo mondo ha preso ispirazione.
 

ROCK DEEJAY segue l’attualità, le uscite e le tendenze; ci saranno interviste agli artisti, aggiornamenti sulle nuove uscite e sui live.
Dal lunedì al venerdì alle 18.00 – la domenica dalle 18.00 in formato “best of”
Tutte le notti, dall’1.00 alle 2.00, spazio ai video più “estremi” del genere in ROCK DEEJAY BY NIGHT

THE FLOW
Dal 9 novembre
The Flow è una rotazione musicale di matrice black scandita da rubriche, ognuna dedicata a un gruppo di video ad hoc.

Tante le rubriche all’interno del programma: Upcoming presenta il video di punta che rimarrà uguale per tutta una settimana, con contenuti grafici a mo' di pop up, per dare qualche info in più sul video e sull'artista; Hotties, con i nostri video di riferimento del momento, Soulsista's che collega concettualmente il mondo di The Flow con la radio e il programma di Irene Lamedica, Raw, la parte ruvida di The Flow, ci consente di passare i video più indipendenti e/o underground che ci piacciono, Oldies, video old school e golden age, My Flow, la nostra guest list, dove ogni settimana un ospite ci suggerisce 10 video (ne passeremo due al giorno) e New Hop - è il nostro contenuto electro.
Dal lunedì al venerdì ore 19.00 – domenica ore 19.00 best of

m2.0
Dal 9 novembre

La musica di Deejay Tv powered by m2o.

Dal lunedì al venerdì dalle14.30 alle15.00
m2.0 avrà una extended version in fascia notturna il venerdì (dalle 23.30 alle 02.30) e il sabato (dalle 22.30 all’01.30).

POD CROSSING
Dal 23 novembre
Pod Crossing è un’evoluzione del Book Crossing.

La musica è maestra di vita. E’ la colonna sonora della nostra giornata. Le canzoni i brani musicali rappresentano per ciascuno di noi qualcosa di significativo, un ricordo, un periodo della nostra vita. E quelle stesse canzoni possono divenire “messaggi” per altre persone, persone a noi care, alle quali vogliamo dire qualcosa.
 

Simbolo di questo mondo l’icona del nostro tempo, Ipod. Oggetto di culto e contenitore meraviglioso di mille contenuti, tutti nostri e personali.Un Ipod, vuoto viene recapitato ad una persona. Una persona scelta per il valore della sua storia, selezionata grazie alla community di DEEJAY. L’Ipod arriva a questa persona che si racconta. Nei luoghi che vive, raccontandoci i suoi sogni e le sue passioni. Questa persona, carica un brano musicale sull’Ipod. Un pezzo che lo rappresenta, che significa qualcosa per la sua vita e per la sua storia. A questo punto l’Ipod passa di mano…pronto per una nuova storia, un nuovo protagonista, una nuova canzone.
Da lunedì a venerdì alle 14.00 (in replica alle 23.30)

I.D.
Dal 26 novembre

I protagonisti della musica svelati agli occhi del grande pubblico. Gli esordi, la storia, la vita, i videoclip che li hanno resi celebri, testimonianze e curiosità sui più grandi interpreti nazionali e internazionali.

I.D. è una carta d’identità dell’artista fatta di musica, immagini e parole. Un viaggio che accompagna lo spettatore alla scoperta di un mondo affascinante: interviste esclusive, backstage, giornate in compagnia dell’artista, viaggi on the road e tanti, tanti video. Un appuntamento settimanale della durata di un’ora che racconta la musica come nessun altro.
In onda ogni giovedì alle 21.00 (in replica il sabato alle 15.00)

NIENTOLOGY
con La Pina e Diego, da dicembre
Nientology è il primo quiz game basato sul nulla. Due squadre, composte da celebrities e personaggi comuni si sfidano per non vincere niente. Infatti la sfida è un puro pretesto per intrattenere dato che l’ingrediente fondamentale è il gioco e non il punteggio.
Il programma condotto da La Pinae Diego è un vero e proprio panel quiz show i cui ingredienti principali sono: due conduttori d’eccezione con la loro inimitabile alchimia, e due squadre di concorrenti ciascuna delle quali è formata da un capitano (un comico) e da un ospite a settimana.
Le due squadre si sfidano con prove pratiche e domande di varia natura. Ogni prova attribuisce un punteggio e alla fine del gioco si stabilisce quale squadra è campionessa di Nientology.
Il programma sarà in onda alle 23.30 con 3 appuntamenti settimanali (+ un best of) a partire dall’inizio di dicembre.

DEE GIALLO
con Carlo Lucarelli - da febbraio 2010
Il genere mockumentary - l’altra verità - ha un suo enorme fascino legato alla possibilità di raccontare una versione alternativa della verità ufficiale.
Finora è stata la letteratura e la saggistica a trarre il maggior beneficio dal soggetto “mistero intorno al musicista”: molti libri soprattutto nel mondo del rock partono dall’analisi maniacale dei documenti per cercare conferma a ipotesi apparentemente fantasiose.
Carlo Lucarelli, il nostro investigatore d’eccezione, ci racconterà l’altra verità sulla star della puntata, scandagliando indizi storici sconosciuti o apparentemente insignificanti, che la suffraghino come l’unica possibile




mercoledì 4 novembre 2009

Il Giorno in cui la Storia Finì


Mancano ormai pochissimi giorni al ventennale dalla caduta del Muro di Berlino, simbolo della Cortina di Ferro e della contrapposizione fra blocchi che aveva caratterizzato i 40 anni precedenti di Guerra Fredda. Qualche tempo fa vidi un bellissimo documentario di Sofri su La7 e, nel caso lo riproponessero in questi giorni, vi consiglio assolutamente di non perdetevelo. Un ottimo riassunto degli eventi "decisivi", quelli degli ultimi giorni che portarono alla disgregazione della DDR e, successivamente, dell'intero blocco comunista, lo potete trovare in questo ottimo articolo di Bernardo Valli, pubblicato oggi su repubblica. Anche in questo caso vi consiglio davvero di prendervi alcuni minuti per leggerlo, perchè è molto interessante.

Qui vi riporto un breve passaggio:
La confusa, incerta situazione che regnava al passaggio della Bornholmer Strasse, dove si aprì la prima falla nel Muro berlinese, rifletteva quella del regime comunista tedesco, e in generale dell'intero impero sovietico in decomposizione. Quel giorno, quella sera, Berlino, più in particolare la Bornholmer Strasse, era il punto nevralgico di un sistema che sembrava destinato a durare secoli e che invece stava crollando. Non in seguito a una guerra perduta. Ma per la sua stessa natura. Il comunismo reale moriva di comunismo. Crollava con il Muro che aveva costruito. E cosi finiva, in anticipo sul calendario gregoriano, anche il secolo delle ideologie (il secolo breve) cominciato con la Grande guerra, nel 1914, e poi proseguito con tragici, storici colpi di scena: il naufragio sanguinoso della Russia zarista, l'avvento dei Soviet, il crollo dell'impero tedesco, la marcia su Roma, l'incendio del Reichstag, Auschwitz, il bunker-tomba di Hitler, il gulag, la guerra fredda, l'Europa divisa. All'improvviso, nel 1989, si è afflosciato come un fondale di cartapesta il simbolo concreto di quella divisione, ossia della sfida tra le opposte concezioni del mondo emerse nel '900. 

martedì 3 novembre 2009

Il Lampo di Cento Milioni di Soli


In queste settimane piene di concerti, ho potuto partecipare anche a quello degli Snow Patrol, band britannica originaria di Belfast. È uno dei gruppi che ho conosciuto solo nell'ultimo anno, grazie al mio avvicinamento al rock/pop britannico, ma il loro stile non è quello della tipica indie rock band, ma, è molto più vicino ai mitici Coldplay, cui sono stati giustamente paragonati in più recensioni. In realtà hanno uno stile piuttosto personale e condividono ben poco con i cantori di Viva la Vida.
Nella loro "era di successo" hanno prodotto tre album e un primo best of in uscita a Novembre. Se Run e Chasing Car, i loro più grandi successi, appartengono rispettivamente al primo, Final Straw, ed al secondo, Eyes Open, il terzo album, A Hundred Million Suns, uscito poco più di un anno fa, rappresenta il passo finale di maturazione delle sonorità della band e, se vi siete incuriositi, vi consiglio di partire proprio da questo per avvicinarvi alla band, che rappresenta un passo importante nella loro maturità.





Il concerto a cui ho assistito, ancora una volta al Wiltern di Downtown L.A. non ha davvero deluso: per la prima volta c'erano tantissimi giovani e, in più, si era all'ultima tappa del loro tour Nordamericano. Questo ha fatto sì che l'energia nell'esibizione fosse davvero massima. Divertenti anche gli ospiti nel preconcerto, i Plain White T's del tormentone dello scorso autunno Hey There Delilah (tra l'altro hanno annunciato che a breve dovrebbe uscire il loro nuovo album). Qui potete trovare una galleria di foto del concerto che ho fatto con il mio umile iPhone!


Il momento più bello, però, è stato sul finale del concerto, quando ci hanno regalato l'esibizione integrale di The Lightning Strike, spettacolare brano da oltre 16 minuti, posto in chiusura all'ultimo album, che i ragazzi hanno scritto ispirati ad una potente tempesta di lampi cui hanno assistito mentre si trovavano Glasgow. L'esibizione di questo pezzo è stato accompagnato da una serie di immagini davvero suggestive, basate sul tema degli origami, progetto grafico portante proprio di A Hundred Million Suns. Davvero da brividi! 




Se vi interessa vedervi il filmato vi cosiglio di scaricarvelo direttamente da qui. Per avere maggiori informazioni su questa bellissima clip, invece, vi rimando a questo articolo. Take back the city!

sabato 17 ottobre 2009

Con questa Luce, in questa Sera



Con questo poetico titolo, gli Editors, una delle maggiori band emergenti dell'indie-rock inglese hanno chiamato il loro nuovo album, "In this light and on this evening", in uscita questa settimana. I tre (sono solo 3!) ragazzi di Birmingham si sono caratterizzati fin dal primo recentissimo album, The Back Room (2005) per il loro stile assolutamente peculiare, il che non è davvero poco per essere una band all’esordio che si affacciava in un mondo piuttosto saturato. Il vero "marchio di fabbrica", infatti, fin dall’inizio è stata certamente l'inconfondibile voce del leader e cantante, Tom Smith: una volta che si è sentita, di sicuro non si dimentica. Per capire cosa intendo, provate a vedere Munich (qui), il loro primo singolo di successo.

Del 2007, invece, è An End has a Start, caratterizzato da una profonda maturazione delle tematiche musicali presentate solo due anni prima, che lo rende molto più "raffinato" e bello da ascoltare del predecessore. Numerose le tracce davvero memorabili. Fra queste una delle più memorabili è certamente The Racing Rats (qui).

Cosa farebbe una band emergente, che sta avendo molto successo con un certo stile? Continuerebbe nell'opera di raffinamento e maturazione, probabilmente dando origine ad almeno altri due album senza troppi "cambiamenti". Ma i tre di Birmingham hanno voluto andare ben oltre, con questo album, facendo un salto che normalmente si trova in molti artisti solo in una decade. Anche loro hanno seguito l'attuale "corrente" dell'indie-rock britannico che, come hanno iniziato i Killers (che britannici non sono proprio, ma sono stati "adottati" a livello musicale) con Day and Age dell'anno scorso, cerca di riattualizzare sonorità tipicamente anni '80, con l'uso del sintetizzatore e brani con così tanto ritmo, che possono essere tranquillamente ballati! Ma Tom, messa via la chitarra, si è davvero scatenato col canto e al sintetizzatore, con un risultato assolutamente spettacolare (e vi garantisco che Tom di energia ne ha da vendere, come ho potuto vedere di persona anche a Ferrara nel loro concerto del 24 giugno, dove presentarono diversi nuovi brani in anteprima! Che forti che sono live!).

Fra i brani davvero indimenticabili del nuovo album vi segnalo Bricks and Mortar (qui l'esibizione live di Ferrara) e Papillon, primo singolo estratto, il cui video mostra degli scorci dell'ormai a me nota Downtown di L.A.. Speriamo di sentirlo presto nelle radio italiane. Secondo me sarebbe un grande successo, come lo è stato Human per i Killers. Ma si sa che c'è sempre voglia di andare sul sicuro... non resta che sperare in Deejay, unica vera "talent scout" radiofonica.



Vi lascio, infine, con una bella iniziativa di marketing per la promozione del nuovo album: su  http://www.editorsofficial.com/streetview/ è possibile trovare una versione un po' particolare del celebre Street View di Google. Trovate, infatti, una mappa di Londra (sempre la mitica Londra!) dove potete selezionare uno dei 9 punti (uno per ogni traccia) e, camminando due passi, ritrovarvi a vedere delle foto a 360° (in stile Google) dove un gruppo di attori segue come soggetto i brani dell'album (che sono in contemporanea riprodotti). Alcune foto sono un po' inquietanti, ma sicuramente è una cosa mai vista... e poi così vi potete ascoltare tutto l'album gratis!!! Per capire meglio di cosa parlo, comunque, vi allego questo filmato esplicativo: buona navigazione per Londra...


venerdì 16 ottobre 2009

Wait for Me

Ragazzi, non posso che fare i complimenti a Moby!
Lo apprezzo da molti anni ormai (a proposito: lo sapete che ha scelto questo nome d'arte perché suo bisnonno era proprio quel Melville di Moby Dick?). Anche se non mi piace tutto della sua produzione, posso comunque mettere tranquillamente 18 (del 2002) tra i miei album preferiti. L'ultimo disco, Wait for Me, uscito lo scorso giugno, ha visto un ritorno al Moby classico, più new age, che pop o disco. È un album sicuramente di non facile ascolto, ma davvero bello: ve lo consiglio!
Io l'ho acquistato appena uscito con molto piacere, in quanto, è un artista assolutamente contrario alla politica antipirateria delle major discografiche (tra l'altro è stato anche schieratissimo pro Obama fin dall'inizio!). Non a caso questo disco l'ha pubblicato con la sua nuova etichetta personale "Little Idiot" e ha regalato a tutti ben due singoli in download gratuito come mp3, puliti da qualsivoglia DRM!



Quando ho visto che avrebbe fatto un concerto a L.A. ho deciso di provare a vederlo live, anche perché avevo perso il suo concerto a Lucca questa estate per una manciata di giorni (era a fine luglio, proprio nei giorni in cui sono partito per gli USA!). Non potevo certo aspettarmi che suonasse per poco più di un'oretta come fanno molti, ma non pensavo che ci tenesse così tanto al suo pubblico da fare un concerto così lungo: quasi due ore e mezza!!! Incredibile! Alternandosi al canto con una bravissima cantante di colore e un'altra giovane promessa (che l'ha accompagnato nei brani dell'ultimo album), è andato avanti per tutto questo tempo, passando dalla chitarra, ai tamburi, alla tastiera, con una buona padronanza di tutti, ma soprattutto con una energia pazzesca! Il concerto ha svariato continuamente tra i molti generi che tocca Moby: ci ha regalato quindi brani melodici new age, soprattutto dall'ultimo album; non è mancata una bella carrellata dei grandi classici (da Porcelain a Extreme Ways); ma la cosa più incredibile sono state le due lunghissime sessioni di disco pura (ha citato anche il suo status di "former rave man"): un ritmo davvero tutto da ballare! Peccato solo per il pubblico, decisamente freddino e poco coinvolto. In effetti ieri sera l'età media era piuttosto elevata (ben sopra i quaranta!) ma in generale, in tutti i concerti che ho visto fino ad ora ho notato un coinvolgimento molto inferiore del pubblico rispetto ai nostri. Chissà come mai?



Comunque nell'ultima parte il ritmo era così travolgente che si sono sciolti tutti! Bravo Moby che è riuscito in quest'impresa! Insomma, in conclusione non mi resta che fare i complimenti a Moby e al suo gruppo per il lunghissimo concerto! Alla prossima occasione. Non mancherò di sicuro!

In conclusione, vi lascio ai due video tratti dall'album. Il primo è forse il brano più bello del disco. Si chiama Mistake:



Il secondo, invece, è un brano strumentale che ha visto una collaborazione con il mitico David Lynch. Si chiama Shot in the Back of the Head e lo trovate qui (non si può incorporare nei blog, mannaggia!).

lunedì 12 ottobre 2009

La Forza di L.A.



Altro evento imperdibile quello di giovedì sera: a Los Angeles c'era l'apertura dello Star Wars in Concert, concerto dedicato alle più belle sinfonie della saga di Lucas che, proprio il giorno prima, aveva avuto la prima al Nokia Theatre. Vorrei innanzitutto spendere due parole per la fantastica Nokia Plaza: si trova proprio di fronte allo Staples Center (foto qui). Insieme formano il complesso L.A. Live, che a me ha ricordato Potsdamer Platz o Piccadilly Circus (tra l'altro anche questa è in pieno centro a L.A.). Sembra davvero un posto davvero forte e non vedo l'ora di ricapitarci (aspetto l'inizio della stagione dei Lakers!!!).




Il concerto è stato molto bello, anche se, per un vero fan come me, non è sfuggito che i tanto decantati spezzoni dei film in alta definizione, proiettati sopra l'orchestra durante l'esibizione, erano in realtà presi pari pari dal DVD (che possiedo!) Star Wars: A Musical Journey, che regalarono ai fan insieme al CD della colonna sonora di Episodio III, nel 2005. Anche la scaletta del concerto è quasi la stessa e, mentre lì la narrazione era fatta da Palpatine (l'attore Ian McDiarmid), qui è Anthony Daniels (che faceva C-3PO) ad essere il narratore. Non mi ricordo i testi di preciso, ma ho il sospetto che anche quelli siano molto simili. Certo, lo spettacolo è la musica qui (e live è davvero bellissima!), però per una produzione così ben costruita (anche con i laser durante la Imperial March), potevano stare un po' più attenti a questi dettagli!




Comunque è stato una gran bella esperienza: Star Wars qui è davvero venerata alla follia. Non c'erano solo i ragazzi cosplay vestiti da jedi, soldato imperiale, Yoda (!), comuni anche da noi (quelli che frequentano Lucca Comics ne sanno qualcosa!), ma anche intere famiglie in cui genitori e bambini erano vestiti dai loro beniamini. Inoltre quante spade laser!

Ovviamente non poteva mancare il merchandising (vera origine della fortuna accumulata da Lucas) e, ovviamente, non potevo esimermi dal comprare qualcosina. Carino il poster cangiante, no?


domenica 11 ottobre 2009

Condividere ai Tempi del Web 2.0

Ormai siamo andati molto avanti nella "rivoluzione web 2.0", che ha visto esplodere il fenomeno Facebook in Italia e nel mondo nell'ultimo anno. Facebook è naturalmente un "succhiatempo" micidiale e assolutamente non-indispensabile... ma comunque siamo tutti sempre lì! In effetti, ormai, non è più solo questione di farsi i "fatti degli altri" o sfidarsi con gli amici in giochini all'ultimo sangue: faccialibro è diventato "grande" ed oggi è uno strumento fenomenale di comunicazione ed informazione, molto più rapido e veloce di qualunque altra fonte di news nel web (è proprio per facebook che ho ridotto drasticamente il numero di post nel mio blog!).
Twitter e Facebook sono nati quasi in contemporanea, ma, negli ultimi tempi, sono diventati sempre più simili: la possibilità di pubblicare link su facebook, caratteristica fondamentale di twitter, era presente fin dall'inizio, ma solo negli ultimi tempi ho cominciato a vederne un uso molto più intelligente: tutti quelli che leggono notizie interessanti a giro o vedono filmati, possono condivederli nel proprio profilo; gli "amici" di quell'utente possono leggere nella propria home il link e, a loro volta, girarlo nel proprio e così via. Si creano così delle vere e proprie "onde informative" che possono raggiungere rapidamente l'intera comunità web 2.0. Naturalmente il problema della mancanza di filtro si sente spesso (assurdi appelli a salvare bambini tramite sms nell'alveo delle più classiche Catene di Sant'Antonio, per esempio), ma in molte occasioni si riescono ad avere informazioni ed approfondimenti che farebbero fatica ad essere visti nei siti principali di news o, tantomeno, nella televisione. Ne è un esempio negli ultimi giorni la tragedia di Messina: grazie al web si sono potute ottenere molte informazioni di un evento che è stato a malapena trattato dai media nazionali.
Ma naturalmente non si possono scartare i video, vera meramiglia di facebook: cosa c'è di meglio che descrivere il proprio stato d'animo con una canzone? Oppure far vedere a tutti il filmato più divertente del momento? Youtube e Facebook, secondo me, hanno una sinergia davvero perfetta.

Tutto questo preambolo era necessario per dirvi con quanto piacere posso offrirvi d'ora in poi lo stesso comportamento pure con i miei post (se davvero saranno così importanti!): in in alto a destra della barra dei widget del blog, infatti, ora è presente il link "share this", che vi permetterà di linkare la pagina su facebook (o twitter!). Ma non è l'unica novità, come potete vedere: ad un anno circa dall'ultimo main update del blog, sono passato alla versione 3.0, con un cambio netto di layout, che spero possa rendere più semplice la lettura dei post e che mi permetterà di mostrarvi immagini e video di formato più grande, ma senza mantenedo comunque la struttura minimal del blog. Che ne pensate, vi piace? Spero di sì!

La domanda comunque resta: ormai su facebook tutto è molto più veloce e rapido: vale ancora la pena continuare ad usare il blog? Io penso che qualche volta sia necessario scrivere qualcosina di più che un semplice commento ad un link ed in questo i blog sono ancora formidabili. Quindi lunga vita ai blog e sotto con un nuovo post!!!

sabato 10 ottobre 2009

Big Bang TV




Anche se la maggior parte dei film e serial che vediamo in Italia sono prodotti qui, ho potuto vedere come le differenze nei gusti ci sono eccome, nel bene e nel male. Trovo per esempio davvero assurdi gli ipersuccessi al botteghino di film mediocri (ma pieni di azione!) come Transformers, G. I. Joe o Final Destination. Ma, parlando di TV, vi sono molte differenze positive. Innanzitutto il modo si trasmettere serie tv e programmi. Il palinsesto autunnale è stato annunciato a metà settembre ed è formato da slot di 30'/1h/2h assolutamente rispettati al minuto, sia che si trasmetta una serie che uno show. Non solo: gli ascolti sono importantissimi anche qui, ma prima di spostare o cancellare qualche serie si aspetta almeno qualche mese! Questo è rispetto dello spettatore! Una cosa che in Italia è andata completamente persa: Italia 1, per esempio, sposta di tutto di continuo, anche dopo solo 1/2 settimane di programmazione! Meno male che tra Sky ed internet questi problemi ora sono meno assillanti!
La qualità della tv è estramente elevata rispetto a noi. Anche qui ci sono i reality, simili ai nostri (tranne per le veline... quelle sono un nostro vanto nel mondo!), ma le trasmissioni più gettonate sono le serie tv e, in seconda serata, programmi di approfondimento leggero, alla Fazio (mitico Letterman!). Le Serie Tv sono davvero fantastiche: molte sono famose anche da noi, ma qui c'è un vero culto: tutti la sera, da lunedì al venerdì hanno almeno una serie su uno dei 5 network nazionali (CBS, NBC, abc, Fox, Cw).



Sicuramente l'evento dell'anno è Flashforward, l'erede di Lost (ma a me, in realtà, ricorda molto di più il primo Heroes), che in effetti si stramerita tutte le critiche positive. Naturalmente siamo ancora agli inizi, ma la serie sembra davvero ben costruita, soprattutto perchè la prima stagione concluderà un arco narrativo completo (ancora una volta proprio come Heroes!). Magari ne riparliamo meglio più avanti, che potrò fare una critica più "completa"!



Vorrei invece soffermarmi un attimo su una serie che trovo davvero fantastica: The Big Bang Theory (su CBS tutti i lunedì). Questo è un tipico esempio delle differenze fra gli USA e l'Italia: qui ha avuto un successo stratosferico (è una delle serie più viste tutte le settimane); da noi la sta trasmettendo Steel sul Digitale Terrestre, ma le possibilità che abbia successo anche nella tv generalista per me sono molto basse. A prima vista, infatti, non sembrerebbe così main stream, visto che narra le avventure di 4 scienziati del Caltech alle prese con il loro lavoro, le loro passioni nerd (fumetti, cosplay, ...) e le loro interazioni con la nuova vicina di casa, Penny, venuta dal Nebraska in California per diventare attrice e perennemente bloccata nel suo ruolo di cameriera alla Cheesecake Factory di Pasadena (che esiste davvero, tra l'altro!). I nostri 4 beniamini sono, appunto, dei nerd all'ennesima potenza, con varie caratteristiche tipiche della "categoria" estremizzate in ognuno dei personaggi: Raj, proveniente dall'India, non ha il coraggio di rivolgere la parola alle donne, se non dopo essersi scolato almeno un paio di cocktail; Howard, ebreo che vive ancora a casa con la mamma a trent'anni (mi hanno detto che è un luogo comune qui, almeno non lo dicono degli italiani!), è sempre iperarrapato, e, senza speranze, ci prova con qualunque ragazza che abbia intorno, ricevendo ovviamente sempre due di picche a raffica; Sheldon, vero genio della fisica, è misantropo, asociale, viziato e pieno di fisse, ma è proprio per questo il personaggio più divertente dell'intero show. Leonard, infine, perdutamente innamorato di Penny, ma disposto a starle sempre vicino come amico, mentre lei ha un ragazzo diverso al mese, rappresenta forse il nerd più "normale", quello in cui moltissimi ci si possono ritrovare. Insomma, i personaggi sono davvero ottimamente assortiti e la sceneggiatura è sempre davvero ottima. Credo che la chiave del successo sia la maturità mostrata proprio dai creatori della serie: si ride CON i nerd e non DEI nerd. E proprio questo sono scettico sulla possibilità di successo in Italia, dove l'immaturita dell'Italiano medio, non permetterà mai che avvenga una cosa simile (pronto a ricredermi, ma il nostro è sempre il paese delle veline!).



Il Cast di Big Bang Theory con i due produttori


Comunque, dopo i ripetuti consigli di Fidem, un mio amico, mi sono deciso a vederla proprio quest'estate a cavallo del mio arrivo qua in California e devo dire che mi è piaciuta tantissimo! La consiglio davvero a tutti quanti: ognuno di noi, almeno appena appena, ha un po' di nerd dentro di sè e questa serie è davvero troppo divertente e ben scritta! Vi piacerà di sicuro (ha i tempi della classica sitcom americana alla Friends, tra l'altro!).


A proposito di questa serie vi devo raccontare un'altra di quelle esperienze fantastiche che ho avuto la settimana scorsa e che si possono fare solo qui a Los Angeles, la capitale dell'entertainement mondiale! Ho avuto infatti la fortuna di potermi aggregare ad un gruppo di studenti del Caltech che ha partecipato alla registrazione di una puntata del mio show preferito nei Warner Studios (quelli con il famoso raccoglitore dell'acqua con la sigla WB!). Che divertente! Praticamente è tutto molto simile al teatro, in quanto registrano l'intero episodio in una sola serata, in ordine rigorosamente cronologico. Il pubblico si dispone di fronte ai 3-4 set (questo tipo di sitcom gira solo in interni) dove troupe ed attori si spostano durante la registrazione. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, visto che registrano le nostre risate alle loro gag (e io che credevo fossero campionate!). Ogni scena viene registrata per intero solo un paio di volte, provando inquadrature diverse (ma è come se fosse live, in quanto la scena non viene interrotta dai cambi di inquadratura, ma registrata da più telecamere accese in tempi diversi). La cosa divertente è che poi rigirano singoli spezzoni della scena in cui gli attori cambiano le battute, usando frasi sempre più divertenti (credo che molte vengano in mente lì per lì ai produttori o agli sceneggiatori!). Cool! L'episodio che abbiamo girato martedì scorso, in particolare, era davvero un'evento per il cast, visto che prevedeva la presenza di una guest star particolarmente nota a tutto il fandom trek: Wil Wheaton, l'amato-odiato Guardiamarina Wesley Crusher di Star Trek The Next Generation, una serie che, naturalmente, è caposaldo di ogni nerd che si rispetti! Le sue scene con Sheldon sono semplicemente spettacolari! Non vi anticipo altro... lo potrete vedere su CBS lunedì prossimo!


Noi abbiamo partecipato alla serata come ospiti del professor David Saltzberg (UCLA) che è il consulente scientifico della serie. Il suo non è un lavoro da poco, visto che deve far dire cose sensate ai nostri 4 scienziati e riempire le lavagne di formule corrette. Altre serie userebbero assurde technobabble, ma, visto che è una serie che parla di scienziati, si è deciso di porre attenzione a far dire loro cose corrette! E, parlando con lui, infatti, gli abbiamo confermato quanto ciò sia vero. Personalmente, gli ho riportato un episodio realmente avvenuto da parte degli amici di Federico, che tempo fa fermarono il frame della registrazione, per controllare se le equazioni di cui discutevano Sheldon e Leonard erano effettivamente giuste! I nostri discorsi, comunque, sembrano aver fatto colpo, visto che, pochi giorni dopo, ha fatto nascere un must per tutti gli appassionati della serie che masticano anche un po' di scienza, il blog della scienza della serie, cioè il Big Blog Theory: http://thebigblogtheory.wordpress.com/!


Saltzberg è stato davvero gentilissimo, anche perchè, a show finito, ci ha invitato a visitare il set! E così siamo passati dal negozio di fumetti, al salotto di casa di Sheldon e Leonard (dove ho toccato lo Sheldon Spot... chi conosce la serie sa di cosa parlo!), all'androne della scale, con l'ascensore sempre rotto, alla mensa dell'università! Una volta finito il giro siamo passati dietro le quinte! Qui abbiamo trovato tutto lo staff che faceva un buffet a base di pizza dopo la registrazione. Abbiamo così potuto parlare con attori, registi e produttori. In particolare ci siamo intrattenuti con l'attore di Raj, Kunal Nayyar, che ci ha chiesto delle feste del Caltech (fantastiche, a quanto dicono qui! Non vedo l'ora di parteciparvi!) e il produttore Bill Prady, una delle due menti dietro alla serie, che ci ha deliziato con una bella chiaccherata sulla comicità! Insomma, è stata davvero un'esperienza fantastica!


In conclusione, non posso che dire che la TV americana, anche vista dall'interno, è davvero bellissima e penso davvero molto migliorata nell'ultimo decennio! Provate a vedere serie come Flash Forward o The Big Bang Theory per credere: ne vale davvero la pena! E se lunedì capitate sulla CBS, cercate di riconoscere la mia risata nell'episodio!