giovedì 19 novembre 2009

Zona Renzi-Severgnini



Mi sembra di non aver parlato di questi due "campioni", nelle rispettive professioni, che negli ultimi mesi mi hanno davvero esaltato: Matteo Renzi e Beppe Severgnini!

Sono due persone giovani nel senso buono del termine, pieni di entusiasmo e voglia di cambiare il paese, l'uno dall'interno, l'altro tramite la penna!
Renzi nel giro di pochi mesi ha davvero rivoluzionato Firenze, sia in senso metaforico, cambiando completamente il modo di governare la nostra città, sia in senso pratico, pedonalizzando Piazza Duomo, spingendo per chiudere il prima possibile i lavori della tramvia, disegnando in modo organico e serio il futuro piano di edificazione per i prossimi anni. Chissà poi cosa verrà... io lo vorrei tanto vedere a Roma... sarebbe una rivoluzione! Ma per ora teniamolo un po' a Firenze che ne abbiamo davvero bisogno per passare davvero nel XXI secolo.
Severgnini, invece, si è fatto bandiera degli Italiani nel mondo (se non lo conoscete, seguite il suo blog Italians), raccontando tutte le nostre punte di eccellenza nel commercio e nella scienza, che si trovano da Sydney a Tokyo a LA, a Londra e via così. Le sue interviste su Sky sono sempre frizzanti e divertenti. E proprio quella vi riporto in questo post. Una coppia così non poteva che fare scintille!

Vorrei lasciarvi comunque con una considerazione che condivido in pieno, fatta da Severgnigni proprio qualche mese fa sul Corriere della Sera (qui). Severgnini non è un giornalista di sinistra (anzi!), ma avendo viaggiato in lungo e in largo, non può che notare l'assurdità del perdurare del berlusconismo nel nostro paese. Da dove nasce questo, se poi in tv e nei giornali o nei salotti intellettuali la realtà sembra ben diversa? Severgnini prova a rispondere formulando la teoria del FMC (Five Million Club), assolutamente condivisibile. Leggete un po':
Quanti quotidiani si vendono ogni giorno in Italia, se escludiamo quelli sportivi? Più o meno cinque milioni.
Quanti italiani entrano regolarmente in libreria? Più o meno cinque milioni.
Quanti sono gli abbonati a Sky? Più o meno cinque milioni. Quanti sono i visitatori quotidiani dei siti d'informazione? Più o meno cinque milioni. Quanti telespettatori guardano i programmi d'approfondimento in seconda serata? Più o meno cinque milioni. Il sospetto è che siano sempre gli stessi. Cinque milioni. Chiamiamolo il Five Million Club (FMC), visto che molti iscritti dicono di sapere l'inglese.
E' importante, questo FMC? Certo, ma meno di quanto crede. E' decisivo? Be', decide il tono e il corso del dibattito nazionale, come dimostrano le ultime vicende. Ma non sposta voti, e non decide le elezioni. Chi scenderà in piazza sabato per la libertà d'informazione è iscritto all'FMC.
Legge i giornali, conosce i crucci di Michele Santoro, chiederà (giustamente) che a
Report venga mantenuta la tutela legale. Anche chi contesterà quella piazza appartiene all'FMC: perché, nel «club dei cinque milioni», ci sono filogovernativi e antigovernativi; liberi pensatori e pensatori a gettone; liberali, liberisti, libertari e libertini (parecchi).
La sinistra intellettuale adora l'FMC: ci sguazza come un labrador in una marcita. Anche la destra di lotta e di governo ama il club, e si diverte (ehilà, ministro Brunetta!): ma ha capito che il destino si decide altrove. Per esempio, in televisione. Più precisamente: televisione in chiaro, dalle 19 alle 23.
Oggi è di moda negarlo, o minimizzarne l'impatto. Certo: si può perdere le elezioni anche controllando la TV. Ma, senza quel controllo, si sarebbe perso prima, o peggio. Spegnere l'allarme (dov'è finita la criminalità?), cancellare personaggi scomodi, nascondere problemi: la TV è importante per quello che non dice, per le domande che non pone, per le critiche che non offre, per le inchieste che non fa.
Perché il nostro Capo parla di giornalismo buono (la Tv) e giornalismo cattivo (i giornali)? Perché la politica ha sempre considerato la Rai un bottino di guerra, e pretende le direzioni dei telegiornali dopo la vittoria elettorale? Perché, su Mediaset, la fronda viene lasciati ai comici (in tarda serata)?
Perché Crozza e Fazio (prima serata) disturbano?
Matrix, lunedì, ha detto che «Tg 1 e Tg5 sono imparziali per definizione».
Ma non è così, e lo sappiamo. Lo sappiamo, nell'FMC. Fuori se ne accorgono? Ho qualche dubbio: non gli interessa, hanno altro da fare.
L'unico ostacolo, per chi comanda, è oggi la
par condicio in campagna elettorale. Ovviamente, vuole abolirla.

Beppe Severgnini, dal Corriere della Sera del 24-9-09

Nessun commento:

Posta un commento