giovedì 26 novembre 2009

Inneres Auge - Non si finisce mai di conoscere



Recentemente è uscito l'ultimo album di Battiato, Inneres Auge - Il Tutto è Più della Somma delle Sue Parti. E' un album piuttosto particolare, in quanto vi si trovano tutte le anime dell'ultimo Battiato: vi si trovano accanto, infatti, alcuni brani nuovi, tra cui la title track Inneres Auge che riporta un duro attacco contro la classe politica italiana e una nuova serie di cover. La novità, però, in questo caso, è la riscoperta dei brani dello stesso Battiato: tranne No Time No Space e Un'altra Vita, infatti, le cover proposte sono tutti brani poco noti del grande autore tra cui la mia canzone più amata (in generale): La Quiete dopo un Addio (vi ricordate? Ne parlai in uno dei post del blog a cui sono più affezionato).

In questa pagina di Wikipedia è possibile trovare un elenco dettagliato che qui vi riporto:
  1. Inneres Auge
  2. Un'altra vita (la prima versione del brano fu pubblicata in Orizzonti perduti)
  3. Inverno (cover di Fabrizio De André)
  4. No time no space (la prima versione fu pubblicata nel cd Mondi lontanissimi)
  5. L'incantesimo (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Il Ballo del Potere e mai inserita in un album)
  6. Haiku (la prima versione fu pubblicata in Caffè de la Paix)
  7. La quiete dopo un addio (la prima versione fu pubblicata in Ferro battuto)
  8. Stage door (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Shock In My Town e mai inserita in un album)
  9. Tibet (facente parte dell'album Fleurs 2, ma disponibile precedentemente solo su iTunes)
  10. 'U cuntu

Ebbene, sono rimasto davvero stupito, data la mia grande conoscenza dell'autore, nello scoprire che ben due brani (L'incantesimo e Stage Door) non li avevo mai sentiti! Sono infatti usciti nei CD di due dei singoli estratti da Gommalacca (quando ancora i singoli erano importanti) e da allora mai pubblicati. Sono entrambi molto belli (non a caso Gommalacca è uno dei miei album preferiti di Battiato), ma in particolare Stage Door è bellissima, sia come musica, che, sopratutto come testo. Vi riporto qui entrambe:




Mi sembra di viaggiare
in zone rarefatte del pensiero,
dove si affina la mia disposizione a vivere
che si inebria di stili e discipline.
In un insieme
irridente di parche voglie,
celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.


Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,
di una totale mancanza di lucidità.
Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,
che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.


Sapessi che dolore l'esistenza
che vede nero dove nero non ce n'è.
Il fatto è che non posso più tornare indietro
che non riesco a vivere con te né senza di te,
credimi.


Ma io vorrei essere un'aquila
vedere il piano del mondo che inclina verso di noi
e le leggi che si inchinano
lanciarmi a inseguire il tuo deserto
e i poteri solenni
e le porte dorate
cominciare di nuovo il viaggio.

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