giovedì 19 marzo 2009

The Killers in Milan: Now I'm Human and Dancer

 
Nonostante il periodo di attività intensa per la tesi, mi sono concesso due giorni di svago a Milano, con l'occasione di assistere al concerto dei Killers di ieri sera al DutchForum. Girare per Milano è sempre bello e devo ammettere che la città mi sta piacendo sempre di più ogni volta che ci torno: stavolta ho visitato la Pinacoteca di Brera e, con la splendida compagnia di Francesca, ho scoperto i Navigli, davvero piacevoli in queste soleggiate giornate di Marzo. Insomma, più passa il tempo, più mi convinco che Milano sia una città da assaporare e scoprire con calma. In questo modo se ne apprezza davvero ogni angolo!
Torniamo al lato musicale del viaggetto: i Killers mi hanno davvero appassionato negli ultimi mesi e ieri sera ci hanno regalato un live coinvolgente ed emozionante, degno del loro ottimo lavoro nei primi 4 dischi! Canzoni da cantare (anche senza conoscere a memoria il testo!) e da ballare a tutta! Non vedo l'ora di poter vedere un loro nuovo concerto (quello di Roma di luglio, in effetti, è molto allettante, visto che sarà con i White Lies e Franz Ferdinand)!
Per chi volesse leggere un interessante servizio di presentazione del concerto, rimando a questo articolo de La Stampa. La scaletta, invece, è tratta da mtv.it:
The Killers - Live in Milan, 17 Marzo 2009 (SETLIST)
Human
This Is Your Life
Somebody Told Me
For Reasons Unknown
I Can't Stay
Joy Ride
Bling (Confession Of A King)
Shadowplay
Tranquilize
Spaceman
Smile Like You Mean It
A Dustland Fairytale
Sam's Town
Read My Mind
Mr. Brightside
All These Things That I've Done

Bones
The World We Live In
Jenny Was A Friend Of Mine
When You Were Young


In conclusione, come sempre, vi lascio ad una recensione interessante trovata on-line. Per l'occasione (Federico sarà contento!) ne ho scelta una più tecnica tratta da un sito che consiglio a tutti gli appassionati del genere, indie-rock.it:

Era dal febbraio del 2005 che non vedevo dal vivo i Killers. Di quella data al Rolling Stone molti parlarono male, mentre a me non dispiacque. Certo, da un gruppo così celebrato e che aveva pubblicato un ottimo esordio ci si aspettava altro, soprattutto un concerto un po' più lungo dei 50 minuti totali (pause comprese) che era durato quella volta, nonché un minimo di capacità di coinvolgimento del pubblico, ma tecnicamente i quattro avevano fatto il proprio dovere quella sera. A 4 anni di distanza, in un Forum forse mai così pieno, la band di Las Vegas ha mostrato un'innegabile crescita sotto tutti i punti di vista, ed ha offerto una performance di ottimo livello.

Per carità, niente che entrerà nella storia della musica, intanto per 'colpa' di una 'Smile Like You Mean It' suonata senza nerbo, e di qualche altra lieve sbavatura qua e là, e poi perché effettivamente il suono è sembrato più patinato che davvero caldo, più rivolto all’intrattenimento di massa che non a dare emozioni profonde. Del resto, però, è lo stesso percorso del gruppo ad avere queste caratteristiche: fin dalla seconda prova, 'Sam’s Town', la ricerca di un certo tipo di pomposità 'piaciona' è stata una prerogativa della proposta dei Killers, e proprio per questo, sempre rimanendo nella mia sfera personale, non avevo mai incluso i loro dischi nelle mie top 10 annuali. Al gruppo non era mai mancata, però, la capacità di trascinare l’ascoltatore ad appassionarsi alle proprie canzoni, a viverle in modo molto coinvolto, quasi a partecipare ad esse; così è stato anche in questo concerto, dove non c’è stato soltanto intrattenimento, ma partecipazione da parte del pubblico molto sentita, e se è difficile parlare di vere e proprie emozioni legate a questo live, beh, le sensazioni provate sono state comunque intense.

Stendiamo un velo pietoso sul gruppo spalla, i Louis XIV, altrimenti mi vedrei costretto a passare agli insulti; dirò solo che sono stati senz’altro uno dei 3-4 gruppi peggiori che abbia mai visto dal vivo. Con un lieve ritardo rispetto all’orario annunciato, Brandon Flowers e soci salgono sul palco, e avendo ormai nel proprio repertorio un buon numero di hit, possono subito spararne due senza correre il rischio di non avere poi altri assi da giocarsi. Ecco allora che si comincia con 'Human', ed a stretto giro di posta arriva 'Somebody Told Me', con la folla che, naturalmente, è già carica a mille. Il quartetto è accompagnato da un quinto polistrumentista; Brandon Flowers suona la sua tastiera in modo molto sporadico e si concentra invece sul proprio ruolo di frontman, cantando sempre con buona qualità e tenendo perfettamente dalla prima all’ultima nota per tutta l’ora e mezza di show senza mai una minima esitazione, muovendosi con un buon carisma sul palco e non facendosi mancare, soprattutto all’inizio, siparietti con il pubblico; per quanto riguarda gli altri, il batterista Ronnie Vannucci aveva già mostrato di essere bravo 4 anni fa e stasera dà una conferma della propria abilità, mentre colpisce positivamente la crescita del chitarrista David Keuning e del bassista Mark Stoemer, che suonano per tutto il tempo con la giusta intensità ed in grande scioltezza.

La setlist è abbastanza equilibrata fra tutto il repertorio del gruppo: non mancano nemmeno un paio di estratti da 'Sawdust', ovvero la cover di 'Shadowplay' dei Joy Division (con le immagini del film 'Control' che scorrono sul megaschermo alle spalle della band) e 'Tranquilize', mentre, per il resto, l’ultima fatica 'Day & Age' è ovviamente un pochino privilegiata rispetto ai due dischi precedenti, ma nemmeno più di tanto. L’impressione che si trae da questo live è che l’album con il quale i Killers sono più a proprio agio sia 'Sam’s Town': la resa delle canzoni tratte da esso è superiore alle altre perché semplicemente vengono tute eseguite con grande voglia e padronanza, e le varie 'For Reasons Unknown', 'Bling (Confessions Of A King)', l’acclamatissima 'Read My Mind' e la piano version proprio di 'Sam’s Town' sono i punti più alti della serata, a livello sia tecnico che emotivo; vicine ad esse sono arrivate 'Mr. Brightside', 'Spaceman' e 'A Dustland Fairytale'.

E’ un trionfo, la gente canta ed applaude molto rumorosamente fino all’ultima canzone 'When You Were Young', scelta perfetta per il finale. Se fossi teenager sarebbe stato il concerto della mia vita, ma anche adesso che non lo sono più da 15 anni ed ho visto un buon numero di concerti, sono tornato a casa molto soddisfatto.

Stefano Bartolotta

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