venerdì 4 settembre 2009

Destinazione Finale: Hollywood



Sabato scorso, con lo sfondo apocalittico dell'incendio che ho descritto in questo post di ieri, mi sono fatto una bella passeggiata per Hollywood Blvd. Lo storico centro del cinema americano era stato in larga parte abbandonato nella seconda metà del '900 e solo 10 anni il quartiere era particolarmente degradato. La costruzione del centro commerciale del Kodak Theatre, celebre teatro della Notte degli Oscar e vero tempio del cinema "made in USA", ha avviato la rinascita del quartiere nel nuovo millennio che ora sta rapidamente recuperando il mito che si era appannato. Il Kodak Theatre, infatt, è stato costruito accanto al cinema storico del quartiere: il Chinese Theatre, sede da sempre delle anteprime più cool di Hollywood e famoso per aver sostituito le mattonelle del suo piazzale antistante l'ingresso con delle lastre di cemento sulle quale è stato concesso agli attori più importanti di Hollywood di lasciare la propria impronta. Fra quelli più recenti c'è il trio di Harry Potter e Johnny Deep. Il posto è davvero scoppiettante e spettacolare: ad ogni angolo si possono trovare improbabili attori vestiti da Jack Sparrow, Michael Jackson (ne ho visti 3 addirittura), Dart Fener, Spiderman e molti altri, disponibili per qualche spicciolo a fare le foto con i passanti. Subito dopo ci sono ragazzi di gruppi rock che suonano sul marciapiede e, addirittura, ho visto anche un coro gospel!

Non potevo naturalmente non sperimentare il Chinese che, ormai, è diventato un multisala con tutte le migliori tecnologie disponibili: THX, occhiali 3D e D-Box: un fantastico sistema che trasforma la poltrona del cinema in una sorta di simulatore rispondendo alle esplosioni o a movimenti repentini e improvvisi della camera con vibrazioni ed ondulazioni sincronizzate. Assolutamente spettacolare! Peccato solo per il film che mi ha accompagnato in questo tempio della tecnologia, assolutamente orribile. Meno male che mi sono divertito fra esplosioni e oggetti che sembravano schiantarsi addosso. Non è bastato però tutto questo bel contorno per farmi abbagliare sulla portata principale, cioè il film vero e proprio: The Final Destination.

La fantasia dei produttori Hollywoodiani è piuttosto limitata ormai da anni. La risposta, inizialmente, è stata la strada dei remake, che riprendevano classici del passato, riaggiornandoli ai tempi moderni. Se avevano successo, a quel punto non restava che riutilizzare la stessa idea in montagne di sequel, fino a spremere ogni franchise possibile... Naturalmente prima o poi questi cicli si chiudono e allora ecco la nuova idea: il reboot. Si riprendono film piuttosto recenti (di solito usciti non più di una decina di anni fa) che, non potendo più essere sfruttati per dei seguita, vengono "riavviati" da capo, sperando che diano il via ad una nuova serie di sequel e così via all'infinito...
Naturalmente per un grande reboot (vedi la saga di Batman Begins), ce ne sono miriadi davvero deludenti e fra questi non può che finire The Final Destination. Il primo film, più che onesto, è di appena 9 anni fa ed aveva già avuto ben 2 sequel. Per questo numero hanno deciso di ripartire da capo e aggiungere il 3D. Devo dire che a me il primo film non era dispiaciuto, ma questo è davvero ridicolo... non c'è niente del pathos e della sorpresa che si osservavano nella pellicola del 2000, ma solo una sequela di assurde morti tra l'altro assolutamente scontate (e davvero ridicole), nella totale assenza di un minimo di trama. La cosa incredibile è che ha fatto il record di incassi e anche in sala, vedevo che erano tutti entusiasti! Mah! Meno male che mi sono divertito a sperimentare il meglio della nuova tecnologia... però quanti sbadigli. Insomma, la conclusione è che ci voglio tornare di sicuro, ma con un film almeno un minimo più decente.

Nel frattempo non vedo l'ora di provare l'IMAX 3D che si trova all'Universal City e penso rappresenti un'altra esperienza imperdibile!!! Chissà che non riesca a farla già questo weekend!


The Final Destination

Regia: David R. Ellis.

Cast: Phil Austin, Martha Twombly, Brendan Aguillard, Cecile Monteyne, Bobby Campo

Durata: 81 minuti

Voto: 1,5/5


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