giovedì 26 novembre 2009

Inneres Auge - Non si finisce mai di conoscere



Recentemente è uscito l'ultimo album di Battiato, Inneres Auge - Il Tutto è Più della Somma delle Sue Parti. E' un album piuttosto particolare, in quanto vi si trovano tutte le anime dell'ultimo Battiato: vi si trovano accanto, infatti, alcuni brani nuovi, tra cui la title track Inneres Auge che riporta un duro attacco contro la classe politica italiana e una nuova serie di cover. La novità, però, in questo caso, è la riscoperta dei brani dello stesso Battiato: tranne No Time No Space e Un'altra Vita, infatti, le cover proposte sono tutti brani poco noti del grande autore tra cui la mia canzone più amata (in generale): La Quiete dopo un Addio (vi ricordate? Ne parlai in uno dei post del blog a cui sono più affezionato).

In questa pagina di Wikipedia è possibile trovare un elenco dettagliato che qui vi riporto:
  1. Inneres Auge
  2. Un'altra vita (la prima versione del brano fu pubblicata in Orizzonti perduti)
  3. Inverno (cover di Fabrizio De André)
  4. No time no space (la prima versione fu pubblicata nel cd Mondi lontanissimi)
  5. L'incantesimo (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Il Ballo del Potere e mai inserita in un album)
  6. Haiku (la prima versione fu pubblicata in Caffè de la Paix)
  7. La quiete dopo un addio (la prima versione fu pubblicata in Ferro battuto)
  8. Stage door (la prima versione fu pubblicata nel cd singolo Shock In My Town e mai inserita in un album)
  9. Tibet (facente parte dell'album Fleurs 2, ma disponibile precedentemente solo su iTunes)
  10. 'U cuntu

Ebbene, sono rimasto davvero stupito, data la mia grande conoscenza dell'autore, nello scoprire che ben due brani (L'incantesimo e Stage Door) non li avevo mai sentiti! Sono infatti usciti nei CD di due dei singoli estratti da Gommalacca (quando ancora i singoli erano importanti) e da allora mai pubblicati. Sono entrambi molto belli (non a caso Gommalacca è uno dei miei album preferiti di Battiato), ma in particolare Stage Door è bellissima, sia come musica, che, sopratutto come testo. Vi riporto qui entrambe:




Mi sembra di viaggiare
in zone rarefatte del pensiero,
dove si affina la mia disposizione a vivere
che si inebria di stili e discipline.
In un insieme
irridente di parche voglie,
celebro il mio vanto i miei sensi la mia unicità.


Furono giorni di stanchezza assurda e depressiva,
di una totale mancanza di lucidità.
Quando ti chiedi in qualche letto sconosciuto,
che cosa hai fatto e perchè vivi in tanta estraneità.


Sapessi che dolore l'esistenza
che vede nero dove nero non ce n'è.
Il fatto è che non posso più tornare indietro
che non riesco a vivere con te né senza di te,
credimi.


Ma io vorrei essere un'aquila
vedere il piano del mondo che inclina verso di noi
e le leggi che si inchinano
lanciarmi a inseguire il tuo deserto
e i poteri solenni
e le porte dorate
cominciare di nuovo il viaggio.

domenica 22 novembre 2009

In Noctem



Ho davvero apprezzato l'ultimo capitolo di Harry Potter (il sesto). Questo, nonostante le premesse non fossero buone dato che avevano confermato il regista (ma non lo sceneggiatore: questo forse stabilisce un po' di colpe!) del disastroso quinto film. Se escludiamo infatti qualche scivolata (ed alcune decisioni assurde nel finale che peggiora rispetto al libro, ma, per fortuna, riesce a mantenere un ottimo pathos), il film è davvero ben costruito e tutti gli elementi, dagli attori alla fotografia, funzionano davvero egragiamente. Particolarmente piacevole è anche la colonna sonora (anche qui una sorpresa, visto che Nicolas Hooper aveva un po' deluso nel quinto film), il cui brano più bello... non compare nel film, ma solo nel disco. La scena in questione, che presente questo bellissimo coro sul "tema di Silente" è stata infatti accorciata fino a rimuovere il brano "In Noctem", davvero toccante. Forse il film ci ha un po' perso, ma ora è possibile recuperare quella scena con questa clip. Godetevela!

sabato 21 novembre 2009

Einaudi intervistato dal FT





Vi ho già parlato in passato (qui) di Ludovico Einaudi, uno dei miei autori preferiti.
Oggi vi vorrei segnalare questa interessante intervista del FT, che mette in luce alcuni dettagli sulla nascita del suo ultimo disco, Nightbook.

giovedì 19 novembre 2009

Owl City & iPod Gen



La foto sopra, presa direttamente come screenshot dal mio fido iPhone (anche se purtroppo qui negli USA è azzoppato per la mancata possibilità di usare la rete telefonica per la connessione ad internet) mi permette di affrontare in questo post ben 3 diversi argomenti!

Prima di tutto mi fa davvero piacere di parlarvi di questo album che qui negli USA sta davvero spopolando. Si tratta di Ocean Eyes, del debuttante Owl City (aka Adam R. Young), che, con le sue allegre melodie ad elevata influenza elettronica ha fatto un disco senza pretese, ma maledettamente divertente da ascoltare. L'ho provato solo recentemente, ma ve lo consiglio davvero. Qualcosa che porta una ventata di novità, finalmente, anche nell'ambiente pop. Posso aggiungere, in chiusura, che Radio Deejay, ancora una volta, non ha perso un colpo, visto che questa canzone è entrata da un paio di settimane anche nella nostrana 50 Songs (certo, almeno 3 mesi dopo gli USA, ma meglio tardi che mai!).

Gli altri 2 argomenti li affronto invece insieme, visto che sono collegati. Chi possiede un iPhone o un iPod touch avrà certamente notato, come me, una caratteristica dell'interfaccia di riproduzione assolutamente sgradevole (anche chi non lo possiede può capire facilmente il problema guardando lo screenshot sopra riportato): l'artwork della copertina occupa uno spazio davvero grande dello schermo, ma, se si vuole osservare anche la barra di scorrimento con i tempi, questa va a coprirne quasi un terzo, impedendo spesso di avere una visione "d'insieme" della copertina. Naturalmente si può togliere con un solo click, ma a me piace tenerla sempre attiva, per poter avere sempre tutti i comandi a portata di tap, quindi mi devo accontentare di tenerla così la vedete nella foto (e non parliamo di quando è salvato anche il testo della canzone nel file mp3, che viene aggiunto con una casella di testo che ricopre l'intera parte rimanente della schermata: orribile!).

A questo punto, però, osservando lo screenshot preso proprio da Ocean Eyes di Owl City, non potete non aver notato una caratteristica molto particolare: la scritta con autore e titolo dell'album è allineata proprio a questa barra! Non può essere un caso! Anzi, sono assolutamente sicuro che questo sia voluto... e allora, oltre che a ringraziare l'artista dell'artwork, per aver pensato a questo problema (chissà che non sia lo stesso Adam ad aver notato la cosa!), non si può non notare come questo sia un evidente segno dell'iPod generation in cui ci troviamo. Ormai l'iPod (aggiungerei anche meritatamente, tutto sommato!) è diventato lo standard assoluto per la musica digitale e anche eventuali difetti sono ormai noti e gli artisti si danno da fare per superarli... Insomma, non so cosa pensare: sicuramente la cosa è quantomeno impressionante (alcuni probabilmente la sentiranno anche un po' inquietante, come quelli che vedono in Jobs il nuovo Grande Fratello), ma mi ha fatto piacere farvela notare, per far riflettere su questo tema anche voi!

Comunque, iPod o meno, Ocean Eyes è un disco che merita davvero! Maggiori informazioni sull'autore le potete trovare nella sua pagina di Wikipedia. Mi fa piacere di notare come sia un fenomeno tutto nato sul web 2.0, soprattutto tramite myspace: dimostra che in effetti il titolo di questo post e la serie di collegamenti che ho fatto erano quantomeno appropriati!

Zona Renzi-Severgnini



Mi sembra di non aver parlato di questi due "campioni", nelle rispettive professioni, che negli ultimi mesi mi hanno davvero esaltato: Matteo Renzi e Beppe Severgnini!

Sono due persone giovani nel senso buono del termine, pieni di entusiasmo e voglia di cambiare il paese, l'uno dall'interno, l'altro tramite la penna!
Renzi nel giro di pochi mesi ha davvero rivoluzionato Firenze, sia in senso metaforico, cambiando completamente il modo di governare la nostra città, sia in senso pratico, pedonalizzando Piazza Duomo, spingendo per chiudere il prima possibile i lavori della tramvia, disegnando in modo organico e serio il futuro piano di edificazione per i prossimi anni. Chissà poi cosa verrà... io lo vorrei tanto vedere a Roma... sarebbe una rivoluzione! Ma per ora teniamolo un po' a Firenze che ne abbiamo davvero bisogno per passare davvero nel XXI secolo.
Severgnini, invece, si è fatto bandiera degli Italiani nel mondo (se non lo conoscete, seguite il suo blog Italians), raccontando tutte le nostre punte di eccellenza nel commercio e nella scienza, che si trovano da Sydney a Tokyo a LA, a Londra e via così. Le sue interviste su Sky sono sempre frizzanti e divertenti. E proprio quella vi riporto in questo post. Una coppia così non poteva che fare scintille!

Vorrei lasciarvi comunque con una considerazione che condivido in pieno, fatta da Severgnigni proprio qualche mese fa sul Corriere della Sera (qui). Severgnini non è un giornalista di sinistra (anzi!), ma avendo viaggiato in lungo e in largo, non può che notare l'assurdità del perdurare del berlusconismo nel nostro paese. Da dove nasce questo, se poi in tv e nei giornali o nei salotti intellettuali la realtà sembra ben diversa? Severgnini prova a rispondere formulando la teoria del FMC (Five Million Club), assolutamente condivisibile. Leggete un po':
Quanti quotidiani si vendono ogni giorno in Italia, se escludiamo quelli sportivi? Più o meno cinque milioni.
Quanti italiani entrano regolarmente in libreria? Più o meno cinque milioni.
Quanti sono gli abbonati a Sky? Più o meno cinque milioni. Quanti sono i visitatori quotidiani dei siti d'informazione? Più o meno cinque milioni. Quanti telespettatori guardano i programmi d'approfondimento in seconda serata? Più o meno cinque milioni. Il sospetto è che siano sempre gli stessi. Cinque milioni. Chiamiamolo il Five Million Club (FMC), visto che molti iscritti dicono di sapere l'inglese.
E' importante, questo FMC? Certo, ma meno di quanto crede. E' decisivo? Be', decide il tono e il corso del dibattito nazionale, come dimostrano le ultime vicende. Ma non sposta voti, e non decide le elezioni. Chi scenderà in piazza sabato per la libertà d'informazione è iscritto all'FMC.
Legge i giornali, conosce i crucci di Michele Santoro, chiederà (giustamente) che a
Report venga mantenuta la tutela legale. Anche chi contesterà quella piazza appartiene all'FMC: perché, nel «club dei cinque milioni», ci sono filogovernativi e antigovernativi; liberi pensatori e pensatori a gettone; liberali, liberisti, libertari e libertini (parecchi).
La sinistra intellettuale adora l'FMC: ci sguazza come un labrador in una marcita. Anche la destra di lotta e di governo ama il club, e si diverte (ehilà, ministro Brunetta!): ma ha capito che il destino si decide altrove. Per esempio, in televisione. Più precisamente: televisione in chiaro, dalle 19 alle 23.
Oggi è di moda negarlo, o minimizzarne l'impatto. Certo: si può perdere le elezioni anche controllando la TV. Ma, senza quel controllo, si sarebbe perso prima, o peggio. Spegnere l'allarme (dov'è finita la criminalità?), cancellare personaggi scomodi, nascondere problemi: la TV è importante per quello che non dice, per le domande che non pone, per le critiche che non offre, per le inchieste che non fa.
Perché il nostro Capo parla di giornalismo buono (la Tv) e giornalismo cattivo (i giornali)? Perché la politica ha sempre considerato la Rai un bottino di guerra, e pretende le direzioni dei telegiornali dopo la vittoria elettorale? Perché, su Mediaset, la fronda viene lasciati ai comici (in tarda serata)?
Perché Crozza e Fazio (prima serata) disturbano?
Matrix, lunedì, ha detto che «Tg 1 e Tg5 sono imparziali per definizione».
Ma non è così, e lo sappiamo. Lo sappiamo, nell'FMC. Fuori se ne accorgono? Ho qualche dubbio: non gli interessa, hanno altro da fare.
L'unico ostacolo, per chi comanda, è oggi la
par condicio in campagna elettorale. Ovviamente, vuole abolirla.

Beppe Severgnini, dal Corriere della Sera del 24-9-09

martedì 17 novembre 2009

The Lost Dan Brown




Che delusione!
Ho particolarmente apprezzato gli ultimi due romanzi del mitico Langdon (il primo, Crypto, era davvero orribile!) e, ormai che stiamo parlando di un fenomeno mondiale, aspettavo con grande interesse il nuovo romanzo, le cui premesse erano molto intriganti. La storia si dipana nel mondo misterioso della massoneria ed è ambientate nella capitale che nacque proprio dal sogno di importanti massoni quali i fondatori degli Stati Uniti d'America: Washington, D.C.. Quali misteri si celano nella perfezione degli edifici costruiti rispettando un disegno così ordinato e significativo? Questo, insieme al tema delle Scienze Noetiche (sebbene siano un mucchio di fesserie spacciate come vere, ma a questo Brawn ci ha abituato fin dalle "verità" su Gesù e la Maddalena...), è lo scheletro portante della trama.
L'inizio è promettente, con l'azione che sembra strutturata per ricostruire ancora una volta quella miscela unica, che già avevamo assaporato in Angeli e Demoni e nel Codice Da Vinci, ma, man mano che la storia si dipana, ci si perde in un flusso poco strutturato e spesso confusionario in cui non funziona a poco a poco, più nulla. In particolare è il villain del romanzo che non ha nessun carisma: è assolutamente sconclusionato nelle sue azioni e addirittura viene da pensare come abbia fatto ad architettare in precedenza un piano così complesso...
Purtroppo anche il finale, moooolto lungo, è una vera e propria delusione, in quanto non ha nessun pathos: la storia si risolve così, tra rivelazioni iperabusate nel mondo della letteratura e del cinema negli ultimi decenni e la scoperta che il simbolo perduto è... non lo dico per non rovinare la sorpresa, ma mancano solo musiche new age ad accompagnare le scene ed i dialoghi, assolutamente ridicoli... Bocciato completamente! Gli concedo l'appello sulla fiducia, ricordando il capolavoro Angeli e Demoni e l'ottimo Codice Da Vinci. Speriamo davvero che il prossimo non mi deluda!


The Lost Symbol
Dan Brown


2009, DoubleDay


Voto: 1/5

martedì 10 novembre 2009

Deejay TV


Non ho mancato in questo blog di ribadire più volte come negli ultimi anni, abbia trovato in Radio Deejay davvero una perfetta compagna, soprattutto negli spostamenti in auto o in laboratorio (poco più di un anno fa avevo parlatoqui della mitica Deejay chiama Italia). E sono stato davvero contento di aver potuto continuare con questa compagnia anche qui negli USA, grazie all'ottimo servizio Reloaded, che permette di riascoltare a piacere le singole trasmissioni in versione integrale, poche ore dopo la loro messa in onda!

Probabilmente avrete sentito qualcosa sulla nuova avventura televisiva della radio, partita oggi. In realtà, almeno dai siti web (compreso quello stesso di Deejay), non sono riuscito ad avere molte informazioni sulla programmazione del nuovo canale. Particolarmente utile, quindi, si è rivelata la scheda di Digital-Sat Magazine. Sembra davvero che ci siano diverse idee molto divertenti ed interessanti, oltre naturalmente alla conferma di grandi successi come Deejay Chiama Italia. E poi (ho già controllato) si può seguire in live streaming anche qui dagli USA. Non mancherò di vederla!

Ora vi lascio all'articolo di Digital-Sat Magazine, davvero pieno di ottime informazioni. Buona lettura:


E' partita ieri l'avventura di DEEJAY TV, la nuova emittente che ha preso il posto di All Music e affidata alla competenza e all’esperienza di chi ha reso grandeRadio DEEJAY, il direttore artistico Linus che, per la parte produttiva, potrà avvalersi della collaborazione di Giorgio Gori, firma del mondo televisivo che conMagnolia ha realizzato i più grandi successi delle ultime stagioni televisive.


Il mondo, lo stile di vita, i personaggi di un marchio forte sia per il mercato pubblicitario che per il pubblico, con DEEJAY TV daranno vita a una tv originale, che si posizionerà nell’ambito dei più innovativi progetti internazionali.

Per gli investitori pubblicitari DEEJAY TV, oltre ad offrire sinergie con gli altri mezzi del Gruppo, rappresenterà un’occasione unica per sviluppare simultaneamente progetti di comunicazione su radio, web e tv in modo originale: sarà infatti possibile entrare nel palinsesto con iniziative speciali realizzate secondo le proprie esigenze specifiche.

LINUS – DIRETTORE ARTISTICO DEEJAY TV
«In questa fase è importante che non vengano travisate le aspettative; per quanto analogica, digitale e satellitare, e quindi visibile dovunque e comunque, Deejay Tv è solo una piccola televisione. Dove di necessità cercheremo di fare virtù: pochi soldi e tanta libertà. L’esempio è quello della diretta di Deejay Chiama Italia. Ma, anche qui, niente “radiovisione”, nella maniera più assoluta. La radio è una cosa, la televisione un’altra, Deejay Chiama Italia in tv è un reality, e per questo ha avuto successo e ha ragione di esistere, ma in un palinsesto ne basta uno. Quella che parte oggi è una prima fase, con un pomeriggio molto musicale e poche piccole altre cose.  Poi piano piano cominceremo a sviluppare tutte le idee che abbiamo raggranellato in questo periodo. Le prime le vedrete con l’anno nuovo. C’è un’idea fantastica per una cosa notturna, un’altra che è la trasposizione televisiva di uno dei programmi della radio più belli degli ultimi anni, e ancora una sitcom radiofonica, un quiz…insomma, idee, voglia e capacità non mancano. Dateci il tempo».

Concept

Il progetto grafico DEEJAY TV nasce con l’intento di costruire un mondo che trasmetta allegria e viva di musica. Sono stati progettati una serie di elementi immaginati ad hoc per rappresentare questo universo: la musica è il carburante e il linguaggio, così ad esempio abbiamo macchine, camion e motorini che hanno casse acustiche al posto delle ruote, distributori e autopompe di musica anziché di gasolio, la segnaletica stradale è anch’essa mutuata dall’iconografia musicale, equalizzatori al posto delle strisce pedonali, velocità indicata in BPM.


Gli abitanti sono degli ovetti con gli occhi e le cuffie, creature della pod generation che si alimentano a musica. L’uovo con le cuffie è un concentrato di potenzialità, è simpatico semplice e immediato, è moderno e tecnologico ma ha l’anima e la voglia di divertirsi di un bambino.

Estetica e design

I mezzi, gli ovetti, gli oggetti vari di questo universo sono stati disegnati con un look hi-tech scaldato da un riferimento alle linee morbide del design anni ’50, in particolare a quello nazionale (le macchine sono un esplicito riferimento all’ape piaggio, design di culto e molto italiano).


Per il periodo del countdown questi e altri elementi sono stati uniti a comporre una vera e propria città, nell’identità del canale vivono singolarmente su fondi grafici (non più scenografici), con una particolare attenzione ai dettagli (ad es. le pompe dei distributori di musica sono munite di tubo e pistola come quelle di benzina ma terminano con un jack stereo).
 

La pagina grafica è su fondi a colore pieno, conterrà elementi vettoriali e un elemento 3d rappresentativo di un programma, un contenuto, una promozione. Questi oggetti sono presenti trasversalmente, sia nelle sigle dei programmi che nei bumper di rete, nei billboard ecc... Questo porta a una notevole unitarietà di immagine su tutto il canale pur consentendo di differenziare marcatamente una situazione da un’altra, assecondando stili, generi ed esigenze diverse. L’impaginazione del canale e il pacchetto promo sono realizzati e animati sullo stile delle rappresentazioni grafiche di frequenze, beat.


I PROGRAMMI

DEEJAY CHIAMA ITALIA
dal 9 novembre - con Linus e Nicola Savino
Il popolarissimo programma radiofonico di Linus eNicola Savino in diretta su DEEJAY TV: il successo di una formula collaudata e la simpatia dei suoi protagonisti. Un vero e proprio talk-show quotidiano che spazia dall’attualità allo sport, dalla musica allo spettacolo. Il programma svela i fuori onda, quei (tanti) momenti in cui si spengono i microfoni e si organizzano gli interventi successivi. Senza scalette e senza canovaccio.
Da lunedì a venerdì alle 10.00 alle 12.00 e in edizione serale dalle 22.00 alle 23.30

DEEJAY TVuole
dal 9 novembre
Quando? Ora. Dove? In tutta Italia. Perché? Perché cerca qualcuno che sia Deejay.

Deejay TVuole è il programma che cerca il conduttore per “15-16”, il nuovo spazio quotidiano teen di musica di Deejay TV. Chiunque abbia fra i 18 e i 24 anni avrà la possibilità di registrare un provino con noi. Ma essere Deejay non è da tutti, lo devi avere dentro. Per questo i nostri provini saranno imprevedibili, inconsueti e ogni volta diversi. Ogni persona può avere dentro quello spirito che è Deejay e può manifestarlo in un suo particolare modo, nei nostri provini andremo alla ricerca proprio di quello spirito indefinibile ma inconfondibile che è Deejay.

Ciascuna puntata di Deejay TVuole è composta da 10 videoclip lanciati da altrettanti aspiranti presentatori. Ciascun lancio è un montaggio ricavato da un provino registrato durante i casting itineranti di Deejay TVuole. In ciascuna clip il protagonista racconterà un aneddoto divertente della sua vita, un suo sogno ricorrente o dimostrerà un particolare talento di cui crede essere unico depositario per poi lanciare col suo personale stile un videoclip di un brano di successo. Durante il provino ciascun partecipante avrà l’opportunità di lanciare almeno 3 videoclip, in modo di poter essere valutato più attentamente dalla nostra giuria e proseguire nel cammino fino all’obiettivo finale: entrare a pieno titolo nella famiglia di Deejay.

Periodicamente Linus e altri personaggi della radio sceglieranno i ragazzi e le ragazze più interessanti e li inviteranno a partecipare alla prima serata diDeejay TVuole, un talent che è davvero un “talent”. In Deejay TVuole non si prova, ci si mette alla prova. In ogni puntata i concorrenti saranno testati nei modi più impensabili e divertenti, in studio o al di fuori, seguiti da una telecamera. Giochi al limite del surreale o missioni davvero impossibili, perché è solo nei momenti più incredibili che puoi scoprire se sei Deejay…
Da lunedì a venerdì alle 15.00.
Il venerdì alle 21.00 (in replica sabato alle 19.00 e domenica alle 14.00) puntata finale.

50 SONGS
Da lunedì 9 novembre - con Albertino

50 SONGS la classifica ufficiale di Radio Deejaycon le 50 canzoni più programmate della settimana condotta da Albertino. Dal lunedì al venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, DEEJAY TV presenta tutte le novità della settimana e le news sugli artisti della 50 SONGS.
Il programma godrà di una presenza capillare sul palinsesto grazie ad una serie di video, tratti da 50 SONGS e introdotti dalla voce di Albertino, che apriranno tutte le ore di DEEJAY TV.
Da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 18.00
Il sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 15 alle 18, 50 SONGS andrà in forma best of.

ROCK DEEJAY
Dal 9 novembre
Rock DEEJAY forse dovrebbe chiamarsi “il rock secondo deejay”: non è una materia scolastica, non ci sono insegnanti né lezioni di storia della musica, nessuna cattedra da cui snocciolare pillole di nozioni tecniche.
Ci sarà il rock classico, quello più indie, con le più aggiornate sonorità alternative inglesi e ci sarà spazio anche per quella musica che rock non si può definire, ma che da questo mondo ha preso ispirazione.
 

ROCK DEEJAY segue l’attualità, le uscite e le tendenze; ci saranno interviste agli artisti, aggiornamenti sulle nuove uscite e sui live.
Dal lunedì al venerdì alle 18.00 – la domenica dalle 18.00 in formato “best of”
Tutte le notti, dall’1.00 alle 2.00, spazio ai video più “estremi” del genere in ROCK DEEJAY BY NIGHT

THE FLOW
Dal 9 novembre
The Flow è una rotazione musicale di matrice black scandita da rubriche, ognuna dedicata a un gruppo di video ad hoc.

Tante le rubriche all’interno del programma: Upcoming presenta il video di punta che rimarrà uguale per tutta una settimana, con contenuti grafici a mo' di pop up, per dare qualche info in più sul video e sull'artista; Hotties, con i nostri video di riferimento del momento, Soulsista's che collega concettualmente il mondo di The Flow con la radio e il programma di Irene Lamedica, Raw, la parte ruvida di The Flow, ci consente di passare i video più indipendenti e/o underground che ci piacciono, Oldies, video old school e golden age, My Flow, la nostra guest list, dove ogni settimana un ospite ci suggerisce 10 video (ne passeremo due al giorno) e New Hop - è il nostro contenuto electro.
Dal lunedì al venerdì ore 19.00 – domenica ore 19.00 best of

m2.0
Dal 9 novembre

La musica di Deejay Tv powered by m2o.

Dal lunedì al venerdì dalle14.30 alle15.00
m2.0 avrà una extended version in fascia notturna il venerdì (dalle 23.30 alle 02.30) e il sabato (dalle 22.30 all’01.30).

POD CROSSING
Dal 23 novembre
Pod Crossing è un’evoluzione del Book Crossing.

La musica è maestra di vita. E’ la colonna sonora della nostra giornata. Le canzoni i brani musicali rappresentano per ciascuno di noi qualcosa di significativo, un ricordo, un periodo della nostra vita. E quelle stesse canzoni possono divenire “messaggi” per altre persone, persone a noi care, alle quali vogliamo dire qualcosa.
 

Simbolo di questo mondo l’icona del nostro tempo, Ipod. Oggetto di culto e contenitore meraviglioso di mille contenuti, tutti nostri e personali.Un Ipod, vuoto viene recapitato ad una persona. Una persona scelta per il valore della sua storia, selezionata grazie alla community di DEEJAY. L’Ipod arriva a questa persona che si racconta. Nei luoghi che vive, raccontandoci i suoi sogni e le sue passioni. Questa persona, carica un brano musicale sull’Ipod. Un pezzo che lo rappresenta, che significa qualcosa per la sua vita e per la sua storia. A questo punto l’Ipod passa di mano…pronto per una nuova storia, un nuovo protagonista, una nuova canzone.
Da lunedì a venerdì alle 14.00 (in replica alle 23.30)

I.D.
Dal 26 novembre

I protagonisti della musica svelati agli occhi del grande pubblico. Gli esordi, la storia, la vita, i videoclip che li hanno resi celebri, testimonianze e curiosità sui più grandi interpreti nazionali e internazionali.

I.D. è una carta d’identità dell’artista fatta di musica, immagini e parole. Un viaggio che accompagna lo spettatore alla scoperta di un mondo affascinante: interviste esclusive, backstage, giornate in compagnia dell’artista, viaggi on the road e tanti, tanti video. Un appuntamento settimanale della durata di un’ora che racconta la musica come nessun altro.
In onda ogni giovedì alle 21.00 (in replica il sabato alle 15.00)

NIENTOLOGY
con La Pina e Diego, da dicembre
Nientology è il primo quiz game basato sul nulla. Due squadre, composte da celebrities e personaggi comuni si sfidano per non vincere niente. Infatti la sfida è un puro pretesto per intrattenere dato che l’ingrediente fondamentale è il gioco e non il punteggio.
Il programma condotto da La Pinae Diego è un vero e proprio panel quiz show i cui ingredienti principali sono: due conduttori d’eccezione con la loro inimitabile alchimia, e due squadre di concorrenti ciascuna delle quali è formata da un capitano (un comico) e da un ospite a settimana.
Le due squadre si sfidano con prove pratiche e domande di varia natura. Ogni prova attribuisce un punteggio e alla fine del gioco si stabilisce quale squadra è campionessa di Nientology.
Il programma sarà in onda alle 23.30 con 3 appuntamenti settimanali (+ un best of) a partire dall’inizio di dicembre.

DEE GIALLO
con Carlo Lucarelli - da febbraio 2010
Il genere mockumentary - l’altra verità - ha un suo enorme fascino legato alla possibilità di raccontare una versione alternativa della verità ufficiale.
Finora è stata la letteratura e la saggistica a trarre il maggior beneficio dal soggetto “mistero intorno al musicista”: molti libri soprattutto nel mondo del rock partono dall’analisi maniacale dei documenti per cercare conferma a ipotesi apparentemente fantasiose.
Carlo Lucarelli, il nostro investigatore d’eccezione, ci racconterà l’altra verità sulla star della puntata, scandagliando indizi storici sconosciuti o apparentemente insignificanti, che la suffraghino come l’unica possibile




mercoledì 4 novembre 2009

Il Giorno in cui la Storia Finì


Mancano ormai pochissimi giorni al ventennale dalla caduta del Muro di Berlino, simbolo della Cortina di Ferro e della contrapposizione fra blocchi che aveva caratterizzato i 40 anni precedenti di Guerra Fredda. Qualche tempo fa vidi un bellissimo documentario di Sofri su La7 e, nel caso lo riproponessero in questi giorni, vi consiglio assolutamente di non perdetevelo. Un ottimo riassunto degli eventi "decisivi", quelli degli ultimi giorni che portarono alla disgregazione della DDR e, successivamente, dell'intero blocco comunista, lo potete trovare in questo ottimo articolo di Bernardo Valli, pubblicato oggi su repubblica. Anche in questo caso vi consiglio davvero di prendervi alcuni minuti per leggerlo, perchè è molto interessante.

Qui vi riporto un breve passaggio:
La confusa, incerta situazione che regnava al passaggio della Bornholmer Strasse, dove si aprì la prima falla nel Muro berlinese, rifletteva quella del regime comunista tedesco, e in generale dell'intero impero sovietico in decomposizione. Quel giorno, quella sera, Berlino, più in particolare la Bornholmer Strasse, era il punto nevralgico di un sistema che sembrava destinato a durare secoli e che invece stava crollando. Non in seguito a una guerra perduta. Ma per la sua stessa natura. Il comunismo reale moriva di comunismo. Crollava con il Muro che aveva costruito. E cosi finiva, in anticipo sul calendario gregoriano, anche il secolo delle ideologie (il secolo breve) cominciato con la Grande guerra, nel 1914, e poi proseguito con tragici, storici colpi di scena: il naufragio sanguinoso della Russia zarista, l'avvento dei Soviet, il crollo dell'impero tedesco, la marcia su Roma, l'incendio del Reichstag, Auschwitz, il bunker-tomba di Hitler, il gulag, la guerra fredda, l'Europa divisa. All'improvviso, nel 1989, si è afflosciato come un fondale di cartapesta il simbolo concreto di quella divisione, ossia della sfida tra le opposte concezioni del mondo emerse nel '900. 

martedì 3 novembre 2009

Il Lampo di Cento Milioni di Soli


In queste settimane piene di concerti, ho potuto partecipare anche a quello degli Snow Patrol, band britannica originaria di Belfast. È uno dei gruppi che ho conosciuto solo nell'ultimo anno, grazie al mio avvicinamento al rock/pop britannico, ma il loro stile non è quello della tipica indie rock band, ma, è molto più vicino ai mitici Coldplay, cui sono stati giustamente paragonati in più recensioni. In realtà hanno uno stile piuttosto personale e condividono ben poco con i cantori di Viva la Vida.
Nella loro "era di successo" hanno prodotto tre album e un primo best of in uscita a Novembre. Se Run e Chasing Car, i loro più grandi successi, appartengono rispettivamente al primo, Final Straw, ed al secondo, Eyes Open, il terzo album, A Hundred Million Suns, uscito poco più di un anno fa, rappresenta il passo finale di maturazione delle sonorità della band e, se vi siete incuriositi, vi consiglio di partire proprio da questo per avvicinarvi alla band, che rappresenta un passo importante nella loro maturità.





Il concerto a cui ho assistito, ancora una volta al Wiltern di Downtown L.A. non ha davvero deluso: per la prima volta c'erano tantissimi giovani e, in più, si era all'ultima tappa del loro tour Nordamericano. Questo ha fatto sì che l'energia nell'esibizione fosse davvero massima. Divertenti anche gli ospiti nel preconcerto, i Plain White T's del tormentone dello scorso autunno Hey There Delilah (tra l'altro hanno annunciato che a breve dovrebbe uscire il loro nuovo album). Qui potete trovare una galleria di foto del concerto che ho fatto con il mio umile iPhone!


Il momento più bello, però, è stato sul finale del concerto, quando ci hanno regalato l'esibizione integrale di The Lightning Strike, spettacolare brano da oltre 16 minuti, posto in chiusura all'ultimo album, che i ragazzi hanno scritto ispirati ad una potente tempesta di lampi cui hanno assistito mentre si trovavano Glasgow. L'esibizione di questo pezzo è stato accompagnato da una serie di immagini davvero suggestive, basate sul tema degli origami, progetto grafico portante proprio di A Hundred Million Suns. Davvero da brividi! 




Se vi interessa vedervi il filmato vi cosiglio di scaricarvelo direttamente da qui. Per avere maggiori informazioni su questa bellissima clip, invece, vi rimando a questo articolo. Take back the city!