venerdì 18 settembre 2009

Dove splende sempre il sole

L'ho già scritto qualche post fa: il meteo della California è davvero unico! Guardate un po' la schermata di oggi di weather.co.uk. E il bello è che, tranne un leggero abbassamento delle temperature in una settimana ed un solo (!) giorno coperto/piovigginoso, è così da 2 mesi. Mitico!!!!


mercoledì 16 settembre 2009

E tu cosa celebri?


Tutti (o quasi tutti) i bambini amano la Disney, ma spesso questo amore "primordiale" viene rapidamente sostituito dai nuovi interessi e la maggior parte delle persone si allontana piuttosto presto da questo universo bollandolo come "infantile". Quello che in realtà molti non sanno è che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo ad avere un ottimo fumetto d'autore Disney. Fumetti che vengono pubblicati spesso direttamente su Topolino, assieme alle classiche storie a gag proposte per i più piccoli, ma che, invece, spesso nascondono alle spalle una preparazione ed uno studio che non ha nulla da invidiare ai più importanti autori di comics e graphic novel (si guardi ad esempio la parodia di Novecento, di cui ho parlato qui).

Leggendo Zio Paperone, defunta testata della Disney, ho potuto quindi leggere le meravigliose storie di maestri come Barks, Don Rosa, Scarpa, Rota e molti altri ed ho continuato ad apprezzare ed amare questo meraviglioso universo. Naturalmente un'altra emanazione dell'universo Disney, quella probabilmente più sognatrice e fantastica (nel vero senso della parola), è quella dei suoi meravigliosi parchi a temi: Disney non ha inventato solo Topolino, ma il concetto stesso di parco a tema, oggi così di successo ovunque (per restare vicino a casa nostra, basti pensare a Gardaland che fin dal nome riprende il più celebre Disneyland americano). Nei parchi a tema si può vedere un mondo meraviglioso, caramellosamente perfetto, così dolce. Quando si entra al suo interno sembra davvero di lasciare il nostro mondo per passare in una dimensione parallela, fatta di pura fantasia (anche il mondo perfetto che viene rappresentato, così reale, non è altro che parte stessa della fantasia. Nessuno si sognerebbe di dire che è il mondo "come dovrebbe essere"). Il motto ultilizzato a Disneyland è "Celebrate!": celebra ogni giorno, vivi il presente e cerca la felicità sempre... naturalmente si può vedere anche in modo scettico, ma penso davvero che questo ottimismo sia così meravigliosamente contagioso: chi, visitando Disneyland, non riusce almeno per qualche ora ad essere contagiato da questa atmosfera di buonumore e soddisfazione!


Il mondo Disney dunque è questo e molto altro: ormai è una major vera e propria, che produce film (Pixar, Miramax, Touchstone), tv (abc, espn) e molto altro (anche la Marvel, ultimamente). Proprio domenica scorsa si è conclusa D23 (Disney1923), la mostra/convention dedicata dalla Disney a tutti i suoi fan. La conferenza era proprio qua nell'O.C. e non potevo certo perdermela! Mi ha ricordato molto la nostra "provinciale" Lucca Comics, anche se in realtà di fumetti ce n'erano ben pochi (qui da anni non si pubblica nulla di nuovo, purtroppo), ma c'erano mille altre cose: stand sulla Walt Disney Pictures (con i suoi prossimi film, tra cui Alice nel Paese delle Meraviglie di Tim Burton, Tron, il Canto di Natale, The Princess and the Frog e una mostra dei costumi dei suoi grandi successi, Mary Poppins compresa!), stand sulla abc (che si occupa di news e grandi serie tv come la nuovissima FlashForward e le classiche Lost e Gray's Anatomy), mercatino di qualunque cosa collezionabile (e qui era davvero simile a Lucca!), dalle spille ai biglietti del parco del '56.


Essendo un evento mondiale la cosa più bella è stata certamente la conclusione: ci siamo riuniti tutti nell'Arena (il Palazzetto dello Sport adiacente) per un evento del tutto speciale: l'anteprima mondiale della riedizione 3D di Toy Story 1 e 2 (che qui negli USA usciranno come doppio spettacolo consecutivo a partire da ottobre)! Mi sono sentito davvero un VIP: all'ingresso addirittura ci hanno sequestrato cellulari e macchine fotografiche!
Ma la sorpresa più bella c'è stata poco prima del film: Lee Unkrich e Darla Anderson, rispettivamente regista e produttore di Toy Story 3, in uscita a giugno dell'anno prossimo, sono saliti nel palco e ci hanno regalato uno show che probabilmente qui sarà anche comune (a me ha ricordato i keynote dell'Apple che si possono scaricare e vedere su iTunes), ma visto dal vivo è stato davvero emozionante: prima ci hanno fatto vedere delle clip di animazione sui personaggi di Toy Story (con uno spassoso Buzz che ballava il flamenco... d'altronde era fatto da un animatore spagnolo!). Alla fine la sorpresa: Lee ci dice che, visto che siamo in famiglia (!), ci può far vedere qualcosa di unico, che nemmeno una settimana fa a Venezia, quando il boss della Disney-Pixar, il mitico Lasseter ha ricevuto il prestigioso Leone d'Oro alla carriera, avevano mostrato. Un boato ha accolto questa notizia e, in effetti, avevano ragione: abbiamo visto ben 5 minuti di film in assoluta anteprima mondiale. Il montaggio probabilmente è già definitivo, ma, come ci ha precisato Lee prima di farcelo vedere, in alcune scene si vedeva una qualità inferiore delle texture proprio perchè devono fare l'ultimo passaggio... davvero imperdibile per un appassionato di cinema (e Disney e Pixar) come me!


Insomma, nell'ultimo weekend ho celebrato il mito della Disney... nel prossimo non lo so, ma non bisogna mai smettere di crederci: celebrare ogni giorno!

I Gotta Feeling...

Questo è davvero un flash mob che avrei voluto fare! Guardate che spettacolo:


venerdì 4 settembre 2009

Destinazione Finale: Hollywood



Sabato scorso, con lo sfondo apocalittico dell'incendio che ho descritto in questo post di ieri, mi sono fatto una bella passeggiata per Hollywood Blvd. Lo storico centro del cinema americano era stato in larga parte abbandonato nella seconda metà del '900 e solo 10 anni il quartiere era particolarmente degradato. La costruzione del centro commerciale del Kodak Theatre, celebre teatro della Notte degli Oscar e vero tempio del cinema "made in USA", ha avviato la rinascita del quartiere nel nuovo millennio che ora sta rapidamente recuperando il mito che si era appannato. Il Kodak Theatre, infatt, è stato costruito accanto al cinema storico del quartiere: il Chinese Theatre, sede da sempre delle anteprime più cool di Hollywood e famoso per aver sostituito le mattonelle del suo piazzale antistante l'ingresso con delle lastre di cemento sulle quale è stato concesso agli attori più importanti di Hollywood di lasciare la propria impronta. Fra quelli più recenti c'è il trio di Harry Potter e Johnny Deep. Il posto è davvero scoppiettante e spettacolare: ad ogni angolo si possono trovare improbabili attori vestiti da Jack Sparrow, Michael Jackson (ne ho visti 3 addirittura), Dart Fener, Spiderman e molti altri, disponibili per qualche spicciolo a fare le foto con i passanti. Subito dopo ci sono ragazzi di gruppi rock che suonano sul marciapiede e, addirittura, ho visto anche un coro gospel!

Non potevo naturalmente non sperimentare il Chinese che, ormai, è diventato un multisala con tutte le migliori tecnologie disponibili: THX, occhiali 3D e D-Box: un fantastico sistema che trasforma la poltrona del cinema in una sorta di simulatore rispondendo alle esplosioni o a movimenti repentini e improvvisi della camera con vibrazioni ed ondulazioni sincronizzate. Assolutamente spettacolare! Peccato solo per il film che mi ha accompagnato in questo tempio della tecnologia, assolutamente orribile. Meno male che mi sono divertito fra esplosioni e oggetti che sembravano schiantarsi addosso. Non è bastato però tutto questo bel contorno per farmi abbagliare sulla portata principale, cioè il film vero e proprio: The Final Destination.

La fantasia dei produttori Hollywoodiani è piuttosto limitata ormai da anni. La risposta, inizialmente, è stata la strada dei remake, che riprendevano classici del passato, riaggiornandoli ai tempi moderni. Se avevano successo, a quel punto non restava che riutilizzare la stessa idea in montagne di sequel, fino a spremere ogni franchise possibile... Naturalmente prima o poi questi cicli si chiudono e allora ecco la nuova idea: il reboot. Si riprendono film piuttosto recenti (di solito usciti non più di una decina di anni fa) che, non potendo più essere sfruttati per dei seguita, vengono "riavviati" da capo, sperando che diano il via ad una nuova serie di sequel e così via all'infinito...
Naturalmente per un grande reboot (vedi la saga di Batman Begins), ce ne sono miriadi davvero deludenti e fra questi non può che finire The Final Destination. Il primo film, più che onesto, è di appena 9 anni fa ed aveva già avuto ben 2 sequel. Per questo numero hanno deciso di ripartire da capo e aggiungere il 3D. Devo dire che a me il primo film non era dispiaciuto, ma questo è davvero ridicolo... non c'è niente del pathos e della sorpresa che si osservavano nella pellicola del 2000, ma solo una sequela di assurde morti tra l'altro assolutamente scontate (e davvero ridicole), nella totale assenza di un minimo di trama. La cosa incredibile è che ha fatto il record di incassi e anche in sala, vedevo che erano tutti entusiasti! Mah! Meno male che mi sono divertito a sperimentare il meglio della nuova tecnologia... però quanti sbadigli. Insomma, la conclusione è che ci voglio tornare di sicuro, ma con un film almeno un minimo più decente.

Nel frattempo non vedo l'ora di provare l'IMAX 3D che si trova all'Universal City e penso rappresenti un'altra esperienza imperdibile!!! Chissà che non riesca a farla già questo weekend!


The Final Destination

Regia: David R. Ellis.

Cast: Phil Austin, Martha Twombly, Brendan Aguillard, Cecile Monteyne, Bobby Campo

Durata: 81 minuti

Voto: 1,5/5


giovedì 3 settembre 2009

SoCal in Fiamme



Una delle cose più belle della California del Sud (o SoCal, com'è detta qui) è certamente il suo clima: si vantano di avere 300 giorni di sole all'anno e, in effetti, in questo mese che ho vissuto qua, ho potuto sperimentarlo di persona: è sempre stato soleggiato, ma praticamente mai troppo caldo. Non solo non ha mai piovuto, ma, generalmente, passavano giorni senza vedere una nuvola in cielo (mi hanno detto che qui è comune!). Figuriamoci se poteva piovere...

Naturalmente questo clima, che la rende tanto simile al nostro Mediterraneo (anche qui ci sono ulivi, uva ed arance), ha anche i suoi risvolti negativi: la settimana scorsa, a seguito dell'aumento delle temperature, è scoppiato un grande incendio nella foresta di Angel, proprio nelle montagne di fronte a Pasadena. I pompieri non sono riusciti a fare più di tanto per arginarlo ed è cresciuto a dismisura fino a diventare, da venerdì, davvero imponente (la foto con la scritta di Hollywood l'ho scattata sabato pomeriggio).

Ad oggi è grande più o meno come l'Area Metropolitana di Firenze. Guardate la mappa di Google per credere:


A proposito della mappa. Come potete vedere il fronte delle fiamme è particolarmente vicino a Pasadena - dove mi trovo - e, sebbene qui si sia al sicuro, la cosa è alquanto inquietante. Lunedì e domenica sera il fumo era sceso basso in città ed aveva reso l'aria davvero irrespirabile. Ieri, e per una buona parte di oggi il fumo è rimasto alto nell'aria e, anche se abbiamo potuto respirare meglio, il sole è stato oscurato, dando uno spettrale colore rosso a tutto, come se si fosse sotto una perenne eclissi. Questa è una foto che ho scattato con il mio iPhone ieri pomeriggio:



Insomma una esperienza davvero particolare che si adatta a pennello alle decine di disaster movie che proprio qui vengono ambientati (la foto con la scritta di Hollywood sembra venire direttamente da uno di quelli!). Solo che questa volta è tutto vero! Per fortuna che sono riusciti a deviarlo dai centri abitati. Certo, comunque resta una tragedia della natura enorme, visti gli acri di foresta bruciati (e ancora non è finita: come indica la freccia sulla mappa, si sta spostando ad Est), ma almeno non ci sono stati morti o feriti (tranne 2 poveri pompieri).

Se volete informazioni continue vi rimando al link di GMaps e al blog del Los Angeles Times. Una galleria di foto davvero bellissime (come al solito) la potete trovare in The Big Picture, del Boston Globe (qui).

Il Buio che non fa paura

Vorrei segnalarvi con molto piacere la nascita di un nuovo blog (ed era anche l'ora, direi!): Giù le luci, di Chiara Bettarini.

Naturalmente, come ogni buon blog che si rispetti, si dedica alla sue passioni principali, cinema e fotografia in primis. Non vedo davvero l'ora di leggere i suoi articoli che saranno sicuramente professionali, ma pieni di passione.

Buona lettura a voi e in bocca al lupo a Chiara!