giovedì 29 gennaio 2009

Il Regalo Più Grande

Nonostante quello che pensano (spesso superficialmente!) molti, Tiziano Ferro è maturato moltissimo. Lo dimostra, ancora una volta, il nuovo singolo, uscito in radio da qualche giorno: Il Regalo Più Grande.
Ve la lascio ascoltare tramite il video, girato interamente a New York e... very american.

mercoledì 28 gennaio 2009

Dreaming London Again

Come se fosse una risposta al mio post di qualche giorno fa, oggi The Big Picture (che consiglio ancora una volta di aggiungere ai propri link preferiti!) pubblica una galleria di immagini di Jason Hawkes semplicemente spettacolare. La voglia di tornare a Londra è sempre più grande...

martedì 27 gennaio 2009

La vita di De Andrè

Ormai è passato qualche giorno dal decennale della morte del grande cantautore. Solo adesso, però, sono riuscito a trovare il tempo di ascoltare la trasmissione DeeGiallo di Lucarelli sulla sua vita e ve la consiglio davvero: oltre a ritrovare alcune delle sue canzoni più belle, si scoprono molti dettagli della sua vita a me del tutto ignoti. Trovate lo streaming della puntata al seguente indirizzo: http://tinyurl.com/cee5du

domenica 25 gennaio 2009

Astronavi dimensionali

Ecco un vero must per tutti gli appassionati di fantascienza: una tavola con tutte le astronavi delle grandi saghe sci-fi, disposte rigorosamente in scala!

Potete vedere maggiori dettagli su questo sito: http://www.merzo.net/index.html.


Via | BlogTaste

venerdì 23 gennaio 2009

Il p2p fa bene alla cultura?

Sono diversi anni che penso che in realtà il p2p possa ampliare le vedute di utenti "maturi" che vogliano scaricare non per il piacere di farlo, ma per conoscere nuovi artisti musicali e nuovi film, che, senza la possibilità di provarli gratuitamente, non si sarebbero mai conosciuti. In questo il P2P è analogo al vecchio prestito che ci veniva fatto dagli amici, per conoscere un artista a loro così noto e, dunque, è assolutamente utile. Molti hanno smesso di comprare CD del tutto, ma, sono sicuro, che questo fenomeno non sia così generalizzato come vogliono farci credere. Almeno nel mio caso, io sono ben contento ancora oggi di acquistare album dei miei artisti preferiti perchè sento in qualche modo di gratificare il lavoro che mi è piaciuto così tanto.

La discussione è molto interessante ed è stata recentemente affrontata in questo articolo di Punto Informatico, che qui vi riporto:


Roma - Chi attinge alle risorse musicali condivise in rete investe nell'intrattenimento molto più denaro di coloro che si crogiolano nelle hit da classifica e nelle passioni musicali che coltivano fin dall'infanzia. Il P2P incoraggia i netizen a scoprire nuova musica e nuovi artisti, stimola interessi a curiosità. E sospinge l'utente a comprare cultura di cui prima ignorava l'esistenza.

A confermare quello che da tempo sostengono cittadini della rete che si imbevono di cultura attingendo al P2P e foraggiando l'industria attraverso i canali in cui più convenzionalmente scorre la cultura, è un report commissionato dal governo olandese. Volto ad indagare come le dinamiche del libero download impattino sul mercato dei contenuti, lo studio non condanna in alcun modo coloro che scaricano musica dai circuiti P2P: i downloader sostengono l'industria.

Lo studio documenta come la pratica del download sia socialmente accettata e si sia fatta largo nella quotidianità, nonostante i cittadini sappiano poco delle sfaccettature tecniche e legali che contraddistinguono il download. I cittadini olandesi non sanno che scaricare contenuti protetti è legale solo nel momento in cui tali contenuti non vengano a loro volta condivisi, non sembrano rendersi conto del fatto che il modello del P2P li induca a violare la legge. Forse non interpretano il download come un furto perché la spesa che profondono per acquistare tali contenuti è aumentato una volta scoperta la rete.
In Olanda sono stati scaricati, nel corso del 2008, tra gli 1,5 e i 2 miliardi di brani musicali: per ogni brano acquistato vengono scaricati 7,5 brani. Ma sono numeri che non collidono, sono numeri che non dovrebbero far rabbrividire l'industria dei contenuti: il download e l'acquisto non si escludono, anzi, sembrano essere correlati in maniera positiva.

Ogni download non è un mancato acquisto. Giudici oltreoceano hanno iniziato a scuotere i colossi dell'industria dei contenuti, hanno stabilito che i detentori dei diritti non possano reclamare da cittadini colpevoli di violazioni risarcimenti calcolati sulla base del prezzo di mercato dei contenuti scaricati. "Coloro che scaricano film e musica gratuitamente - ha spiegato il giudice incaricato di valutare il caso di un cittadino statunitense colpevole di aver gestito un nodo torrent - non acquisterebbero necessariamente quei film e quella musica a fronte del pieno prezzo di mercato". Il giudice ammette che coloro che ottengono la copia digitale attingendo al P2P non sono stimolati all'acquisto della stessa opera, ma suggerisce altresì che ciò non significhi automaticamente che il downloader avrebbe acquistato l'opera se non avesse potuto ottenerla scaricandola dai propri pari.

Ogni download non è un mancato acquisto, anzi. Lo studio olandese suggerisce che ci siano consumatori che scaricano della musica per orientarsi nei propri consumi mediali a pagamento. Chi più attinge alla rete, si spiega nel report e confermano i cittadini della rete, contribuisce con più vigore alla sopravvivenza dell'industria dei contenuti: l'utente che scarica abitualmente musica investe denari nella cultura a pagamento, acquistando DVD e videogiochi, retribuendo gli artisti partecipando a concerti e circondandosi di merchandising.

L'industria dell'intrattenimento si è già espressa riguardo allo studio: pur ammettendo che i download stimolino il consumatore ad acquistare prodotti, l'industria lamenta che l'acquisto non basta a foraggiare la creatività degli autori. Ma gli autori del report raccomandano alle autorità di non avventarsi contro i cittadini della rete che si affidano al P2P: a muoversi dovrebbe essere l'industria, che dovrebbe continuare a reinventarsi offrendo ai consumatori alternative legali e di qualità. Una urgenza sottolineata da più fronti, alla quale stanno cercando di rimediare operatori del mercato e governi come quello dell'isola di Mann, che ha proposto una licenza per il download illimitato a favore dei cittadini connessi. "Dovete guardare nel sommerso per vedere quello che fanno le persone - ha suggerito il poliedrico Michael Robertson alle platee del MIDEM - e per dare loro delle offerte commerciali che replichino quello che avviene spontaneamente in rete".

Gaia Bottà

giovedì 22 gennaio 2009

Life in Technicolor

Mentre ancora è possibile sentire in tutte le radio italiane Lovers in Japan, i Coldplay si preparano al nuovo singolo, che, tra un mesetto circa, inizierà ad accompagnare la nostra primavera: è Life in Technicolor II (cioè la versione cantata e non strumentale, presentata la prima volta in Prospekt's March). La canzone è davvero bella, ma il video, presentato in anteprima da ieri, è fortissimo! Non vi anticipo nulla. Guardate voi stessi!

mercoledì 21 gennaio 2009

Il Giorno Dopo

E allora siamo al giorno dopo: Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti e, immediatamente, ha firmato i primi atti per la chiusura del carcere di Guantanamo e per una trasparenza maggiore nell'operato del governo. Bene così! Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi!

Nel frattempo vi lascio ad una nuova, bellissima, galleria di The Big Picture (qui) e al filmato del discorso di insediamento. Non tocca le vette di quello che fece a Berlino (lo trovate qui), ma contiene molti punti davvero interessanti!

martedì 20 gennaio 2009

A New Day Has Come

Oggi è il giorno dell'insediamento di Barack Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti. Da domani la sua presidenza sarà realtà e vedremo se riuscirà a mantenere nei fatti le meravigliose promesse (e premesse!) di questa campagna elettorale, soprattutto ora che deve fronteggiare una delle più gravi crisi economiche di sempre. Per ora c'è solo da festeggiare e sperare in un vero cambiamento.

Vi rimando a questa galleria di The Big Picture che presenta dei bellissimi scatti sui preparativi della cerimonia di oggi, davvero da non perdere!

mercoledì 14 gennaio 2009

La Vera Storia di Novecento

Solo recentemente sono venuto a conoscenza di una nuova Parodia Disney, uscita nello scorso maggio su Topolino, testata Disney per eccellenza. E' La Vera Storia di Novecento, ispirata all'omonimo romanzo di Baricco (che, prima o poi, mi riprometto di leggere).
La Disney italiana vanta un glorioso passato di parodie, che hanno visto i migliori autori della nostra scuola fumettistica affrontare molti grandi classici della letteratura, del cinema e del teatro, con adattamenti spesso davvero intelligenti e ben costruiti.
La parodia di Novecento non è da meno, visto che i disegni sono del Maestro Cavazzano, mentre per la sceneggiatura, scritta da Tito Faraci, lo stesso Baricco ha fatto da consulente.
Dunque vi consiglio davvero di leggerla perché è proprio ben riuscita. Piacerà a chi ha amato il film e il libro. La trovate qui (se non trovate direttamente la pagina della storia cercate nell'anno 2008).

Ne approfitto anche per fare i complimenti al nuovo Topolino che, dopo anni davvero bui, sembra aver ritrovato una nuova dimensione attuale e moderna, con storie e rubriche di qualità nettamente superiore. E' un patrimonio di noi tutti italiani e vederlo prosperare nuovamente mi riempie davvero di gioia!

martedì 13 gennaio 2009

Il Sogno Scaduto

Non se ne parla moltissimo, ma sembra che nel Regno Unito la crisi si sia fatta sentire più che in altre parti del globo: catene di supermercati falliti, una disoccupazione in forte aumento e decine e decine di manager della city che, dopo essersi arricchiti in pochissimi anni, ora sono sul lastrico. Anche la gloriosa Sterlina, difesa a spada tratta rispetto all'Euro durante gli anni d'oro dell'economia inglese, si è deprezzata del 20% in meno di due mesi, diminuendo fortemente il potere d'acquisto delle famiglie britanniche. Insomma, un vero disastro!
A riprova di questo c'è anche una notizia passata quasi inosservata: nel Regno Unito la data di scadenza dei prodotti è solo indicativa e non vincolante per la sua vendita. Solo per prassi, dunque, i supermercati rimuovono, come da noi, i prodotti che sono scaduti. Già da qualche anno c'era in internet un'azienda di e-commerce che rivendeva a prezzi scontatissimi questi prodotti avariati. Ebbene, negli ultimi mesi, questo sito ha aumentato di 10 volte il fatturato! Davvero segnali inquietanti, non trovate?

Se ne volete sapere di più vi riporto il post di Enrico Fraceschini, nel quale ho letto questa notizia:

C’è anche chi si arricchisce grazie alla crisi economica. Un’azienda britannica sta facendo soldi a palate con la vendita attraverso Internet di prodotti alimentari scaduti. “Approved Food” (Cibo approvato - nome che potrebbe essere stato inventato dal Grande Fratello di Orwell) esiste in realtà da otto anni e ha sempre fatto discreti affari, ma dal settembre scorso, in coincidenza con la stretta del credito e l’inizio della recessione nel Regno Unito, ha decuplicato il fatturato. La ditta vende ad esempio in questi giorni un barattolo di Nutella, che al supermercato costerebbe 2 sterline e 55 pence, ad appena 1 sterlina. La data sul barattolo dice: “best before January 4″, ossia “sarebbe meglio mangiarlo prima del 4 gennaio”. Ma la Food Standards Agency, l’agenzia governativa che regola e controlla il settore alimentare, permette che i prodotti vengano venduti anche dopo la data di scadenza: “La data è un’indicazione di qualità piuttosto che di sicurezza”, spiega un portavoce dell’agenzia al Financial Times, che ha messo oggi la notizia in prima pagina. “Mangiare cibo dopo la data di scadenza non significa necessariamente rischiare di ammalarsi o avvelenarsi”. Le grandi catene di supermercati, tuttavia, devono disfarsi di tutto il cibo invenduto dopo la data di scadenza, perchè la clientela non lo comprerebbe. Allora cosa fanno i supermercati? Lo vendono a compagnie come la “Approved Food”, che poi lo rivende, a prezzo fortemente scontato, a chi pur di risparmiare accetta di mangiare cibo scaduto. E in tempi di crisi economica, evidentemente, c’è sempre più gente determinata a risparmiare a qualsiasi costo: anche a costo di spalmare sul pane, a metà gennaio, una Nutella scaduta il 4 gennaio.

lunedì 12 gennaio 2009

Studio all'Aperto

Mi dispiace di essere un po' in ritardo, ma non potevo evitare di parlarne!
Come sapete, nei giorni scorsi, c'è stata una nevicata molto forte nel Nord, in particolare a Milano e Torino. Studio Aperto, tanto per confermare di essere Milano-centrico, ha deciso di fare l'intero notiziario dalle strade innevate del capoluogo meneghino. Sempre per l'occasione del tutto particolare è stato approntato addirittura un secondo collegamento da un'altra area di Milano. Tutto encomiabile, se non fosse che il collegamento era a soli 10 metri dalla postazione "fissa". Guardate il filmato di Striscia la Notizia, che ha smascherato il trucco. Non c'è altro da dire: questo è l'ennesimo tipico esempio del giornalismo di qualità italiano, no?


Un "fenomenale" Studio Aperto - by Striscia
by giosco


Via | Digital Sat Magazine

giovedì 8 gennaio 2009

Premio Dardos

Proprio per l'ultimo giorno delle Feste, durante l'Epifania, anche questo blog ha ricevuto un bel regalo da Paola: il premio Dardos. Non la conosco di persona, ma siamo lettori reciproci dei nostri blog e la ringrazio davvero tantissimo per avermi incluso nel suo post-premio su I Colori della Mente.


Il premio Dardos viene assegnato personalmente dal blogger che lo riceve ad altri 15 blogger che, a suo parere, hanno dimostrato impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali.

Il regolamento "formale" è il seguente:
1) accettare (ma chiaramente non si è obbligati) e comunicare il regolamento visualizzando il logo del premio;
2) linkare il blog che ti ha premiato:
3) premiare altri 15 blog meritevoli avvisandoli del premio

Ho indagato un po' in rete e ho scoperto che l'origine di questo premio è ignota. Sebbene, per certi versi, ricordi le terribili Catene di Sant'Antonio, trovo comunque che sia un'idea davvero lodevole: permette di pubblicizzare i propri blog preferiti, facilitando la scoperta di nuovi ai premiati ed ai lettori.

Anche se non è scritto espressamente nel regolamento, credo non ci sia nulla di male a premiare un numero inferiore a 15 blog (altrimenti sarebbe proprio una Catena di Sant'Antonio).
Ecco, dunque, i miei blog premiati con il Premio Dardos:

altreparole
goccinadluce
Firenze Night & Day
Saint Andres
Storie di Sport
Frank Stajano's Comics Podcast

domenica 4 gennaio 2009

Auguri, Mac. Benvenuto iPhone!

Nelle mille feste di questi giorni, non ho trovato il tempo di commentarvi il mio agognato regalo di Natale: uno scintillante iPhone 3G 16GB nero che, ormai, mi tiene compagnia da quasi 2 settimane. E' davvero il prodotto splendido che avevo letto e atteso per quasi 2 anni, da quella mitica presentazione di Steve Jobs al Macworld (proprio in questi giorni nel 2007): semplice da usare e pieno di applicazioni utilissime. Avere sempre la rete a portata di mano è qualcosa che cambia radicalmente le abitudini, ve lo garantisco, quasi come passare da un telefono fisso ad un cellulare. Certo, l'importante è non abusare troppo, ma almeno in questi primi giorni dà un senso di libertà così forte! Davvero grandioso!

E a proposito di MacWorld, vi riporto questo interessante articolo di MacCity che ripercorre la storia di Jobs, a 25 anni dal primo Mac e alle porte di una nuova era (l'abbandono del MacWorld da parte di Apple) piena certamente di nuove invenzioni fantastiche, come quelle degli ultimi anni!

Steve Jobs ha tanti pregi ma di certo non è un nostalgico. L'uomo ama guardare al futuro, non parla del passato (soprattutto del suo) e cerca in qualche misura di vivere momento per momento quello che la vita ci porta. La filosofia è ottima e sicuramente pagante, visti i successi che Apple è riuscita a raccogliere a partire dal 1997 quando il suo co-fondatore è tornato sul ponte di comando e ha ripreso le redini di una delle più importanti case mondiali di informatica ed elettronica di consumo. Peccato però per il buon vecchio Mac.Sì, perché - sicuramente ai più appassionati non sarà suffito - quest'anno segna un traguardo simbolicamente importante. Il Mac, anzi il Macintosh compie 25 anni. Un quarto di secolo per il computer che ha saputo rivoluzionare il modo in cui viene concepita l'informatica personale dandole quella forma che, grazie ai copioni di Microsoft, è diventata la norma. Un quarto di secolo e ancora tutta la voglia di andare avanti che Apple sta manifestando da 11 anni a questa parte, dopo il suo "Medio Evo", il suo secolo buio durato 12 anni a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.Adesso il Macintosh compie un quarto di secolo e volendo guardare indietro pare incredibile il numero di trasformazioni che ha saputo compiere, sempre seguendo lo stesso filo coerente. In queste pagine digitali abbiamo più volte stigmatizzato gli errori di Apple, soprattutto nel periodo in cui alla guida dell'azienda c'erano uomini di valore che però non hanno saputo farla fruttare a dovere. Gli Amelio, gli Sculley e gli altri che hanno visto scivolare tra le dita il patrimonio costruito da Apple nei primi, rocamboleschi anni dell'Apple II, fino al lancio nel 1984 del Macintosh, lo strumento che è costato il posto a Steve Jobs ma che ha consentito alla compagnia di andare avanti per due lustri, primeggiando comunque nel mercato.Spezziamo una lancia a favore del "Medio Evo" di Apple. Ricordiamoci che per molti di noi - tra quelli più "anziani" - la scoperta del Macintosh è avvenuta non sotto l'egida di Steve Jobs ma sotto quella di qualcuno dei suoi epigoni. Chi ha comprato Lc II, Lc III, Performa, Quadra e via dicendo lo ha fatto acquistando in realtà nipoti e nipotini di quel primo Macintosh 128k lanciato nel 1984 grazie agli insegnamenti del mitico Xerox Parc, il laboratorio di Palo Alto dove alcuni tra i migliori scienziati informatici al mondo avevano concepito nei principali dettagli l'interfaccia a finestre, menu e icone e l'utilizzo del mouse inventato da Douglas Engelbart. Ma non è finita.Come si potrebbe pensare di festeggiare i 25 anni del Macintosh senza ricordare anche il suo "padre naturale", cioè Jef Raskin, il padre vero e proprio del Mac, quello che più di ogni altro, Jobs compreso (che allora fantasticava di un super-computer personale chiamato Lisa, dall'avvenire breve e non molto fortunato)? Antonio Dini ne aveva tracciato un profilo nel giorno della sua scomparsa e a quello rinviamo i nostri lettori.Il Macintosh però non è stato solo una intuizione iniziale. Dietro al computer simbolo della casa della Mela c'è molto di più. Ad esempio, una filosofia che Steve Jobs ha saputo concepire e riprendere come se non si fosse mai interrotta, quando è tornato alla guida di Apple. Lui aveva fatto da levatrice al primo Macintosh, un computer "compatto" e trasportabile, dalle incredibili capacità. Una scatoletta potente adatta ai geni della nascente informatica (ah, quanti debiti ha la moderna cultura degli hacker verso Jobs e Steve Wozniak!) che addirittura parlava, e le sue prime parole furono di saluto per Steve Jobs e di avvertimento per il pubblico riunito il 24 gennaio di 25 anni fa in una sala dell'hotel Marriot di San Francisco: non vi fidate di un computer che non potete trasportare.Era una frase densa di riferimenti, una vera e propria dichiarazione d'intenti a favore dell'informatica personale e contro quella dei colossi "Mainframe" soprattutto di Ibm, il vero cattivo di 2001 Odissea nello spazio (provate a cambiare Hal 9000 spostando le lettere del suo nome in avanti di una posizione nell'alfabeto, e ottenete Ibm 9000...). Una dichiarazione accompagnata poi dallo spot storico di Ridley Scott, il regista che era "esploso" con Blade Runner e che firmò lo spot trasmesso solo durante la finale del Super Bowl negli Usa. Quel mitico "1984" in cui si scopre che il 1984 non sarà come il "1984" di George Orwell, perché un alato personaggio femminile, la lanciatrice del martello, scaglierà il suo maglio contro lo schermo che ipnotizza le classi lavoratrici della nascente economia della conoscenza. Quello stesso spot che venne ripreso solo una volta, dallo stesso Steve Jobs, dopo un rapido maquillage di Pixar che ne aveva accorciato un paio di passaggi e inserito digitalmente un iPod alla cintura della ragazza, per festeggiare cinque anni fa i 20 anni del Mac e il successo del suo primo figlioletto, appunto l'iPod.Il Macintosh ha avuto una brillante carriera scientifica (ad oggi è ancora uno dei computer più amati nei laboratori di biologia, chimica e fisica) e una altrettanto fantastica carriera cinematografica e televisiva. A partire dal quarto film per il grande schermo di Star Trek, Rotta verso la terra, nel 1986, in cui il compianto James Doonhan (cioè il signor Scott), inscenava un teatrino niente male cercando di dare ordini al computer di Apple parlando nel mouse, allo scopo di fabbricare quell'alluminio trasparente necessario alla costruzione del serbatoio con cui trasportare le balene megattere nel futuro, il Mac è stato protagonista di centinaia se non migliaia di pellicole. Usato grazie ad una straordinaria capacità del marketing dell'azienda di lavorare gomito a gomito con Hollywood, innovando l'idea stessa di product placement, e grazie anche alla passione che molti registi e sceneggiatori hanno sempre avuto per il "loro" computer (non a caso, i primi software per scrivere specificamente sceneggiature sono apparsi proprio su Mac).Il divorzio di Apple e Steve Jobs, durato 12 anni, è stato un momento particolare nell'evoluzione del piccolo computer della casa con la Mela. Lui è cresciuto un po' selvaggio e sofferente, disperso senza più una figura paterna che lo indirizzasse, mentre Jobs si è "rifatto una famiglia", anzi due. La seconda, Pixar, è stata un successo straordinario e oggi, dopo l'acquisizione da parte della Walt Disney ha fornito agganci e comprensione della filosofia con cui si lavora nel mondo dell'industria culturale di massa a Steve Jobs che vengono sfruttati ampiamente per iTunes store. La prima è stata la NeXT, dove Jobs ha cercato di rifare, anzi di continuare a fare quello che avrebbe voluto con il Macintosh. Il successo di pubblico proprio non c'è stato, ma quelli sono stati anni di maturazione che l'uomo ha saputo sfruttare in maniera costruttiva. E quando è tornato ad Apple, anziché sedersi al suo posto abituale con i soliti commensali, ha creato una inedita famiglia allargata dell'informatica, ibridando la tecnologia più esclusiva - cioè quella di Apple - con il codice di Unix nella sua variante open di Bsd, ovverosia Mac Os X. Una famiglia allargata che ha trovato nel sangue nuovo e nelle vecchie abitudini e nei vecchi pregi la capacità di ibridare e innovare sempre di più.Una leva sostanziale per questo salto di qualità che è il nuovo Mac, nato dopo il ritorno di Steve Jobs, è stata la penna che ne ha disegnate le forme, cioè Jonathan Ive. "Jony", come adesso ama farsi chiamare, è un minimalista più minimalista del re. Cioè di Steve Jobs. E ne ha saputo interpretare in maniera eccellente la filosofia che si rispecchia anche nel nitore e nella semplicità essenziale del suo software. Linee pulite e materiali gradevoli al tatto, niente fronzoli od orpelli. Il Macintosh, sia esso fisso o portatile, risplende della capacità di essere semplice ed essenziale. Vale la pena ricordare qui in conclusione quello che si diceva poco sopra: quando Steve Jobs nel 1997 è tornato ad Apple ha ripreso il filo del discorso esattamente da dove lo aveva lasciato. L'azienda era in crisi, lui ha chiuso tutte le linee di prodotti non essenziali (ad esempio, il Newton) e ha lanciato un nuovo Mac. Anzi, l'iMac: l'evoluzione naturale del Macintosh originario. Con coerenza, e con la capacità ogni volta di migliorare ulteriormente.Adesso che ha 25 anni il Mac è grande: primeggia nei portatili e nei fissi, ha due "figli" (iPod e iPhone) e una vita ancora molto lunga davanti, nonostante tutto il gran parlare che si fa di "cloud computing" (una filosofia assolutamente complementare a quella del Mac) e di media center. Campo quest'ultimo in cui, tra Mac mini e Apple Tv potrebbe forse arrivare quell'ibrido che, dopo 25 anni, rivoluziona anche il modo in cui si guarda la tivù... Beh, non mettiamoci a sognare, soprattutto non prima di un Macworld, il primo in cui Steve Jobs non guida la banda per la prima volta da molti anni. Apple sta cambiando passo ancora una volta, l'azienda della rivoluzione permanente cova e inventa altre genialate come solo lei sa fare, e la vecchia abitudine di emozionarci spingendoci a fantasticare la vigilia del Macworld come se fosse la notte di Natale non è certamente scomparsa.Buon compleanno, caro vecchio Macintosh, e addio Macworld. Il ragazzo è cresciuto e non ha più bisogno del suo "tutore" che lo accompagni ogni anno verso il pubblico. C'è internet e forse ci sarà anche una speciale festa di buon compleanno, tra qualche settimana, per scoprire ancora qualcosa di nuovo...

venerdì 2 gennaio 2009

Notte Magica a Roma

Buon 2009 a tutti!

Quest'anno ho passato un ultimo dell'anno davvero particolare, visto che abbiamo organizzato una trasferta mordi e fuggi a Roma di poco più di 12 ore! L'occasione era davvero ghiotta: fare una passeggiata per una fra le più belle città al mondo e godersi la mezzanotte in mezzo ad un fiume di gente (hanno detto che eravamo 200'000), ascoltando, inoltre, il concerto gratuito di Gianna Nannini!


Alla fine, eravamo ben in 10 ed è stata davvero una bella esperienza! Certo, abbiamo coperto più di 10km a piedi in quelle poche ore, compresa una corsa folle nella pioggia per raggiungere in tempo la stazione di Roma Tiburtina alle 4 di notte, ma anche questo fa parte del piacere del viaggio! Come dico sempre, sono le tipiche cose che uno si ricorda per sempre (proprio come un'altra memorabile passeggiata a Milano nel cuore della notte).
Come non dimenticare, poi, la pioggia di spumante che ci ha letteralmente sommerso alla mezzanotte. E meno male che Serena ci aveva avvertito e abbiamo aperto in tempo gli ombrelli per salvare zaini e giubbotti!


Un plauso anche alla Nannini. Nonostante le condizioni "particolari" di ascolto, cioè vicino ad un maxischermo piuttosto che al palco e in mezzo a fiumi di spumante, botti e gente diciamo "poco sobria", è stata davvero grande. Ci ha regalato successi storici e recenti in un mix davvero molto suggestivo. Bellissima la chiusura con Notti Magiche quasi alle 2 di notte!
Insomma, un capodanno davvero speciale, tutto da ricordare. Adesso siamo entrati nell'ultimo anno degli anni '00. Presto cominceremo con i bilanci di questo decennio. Per ora continuiamo a goderci queste feste con i migliori auguri di buon 2009 a tutti voi, lettori!